«Lei e le altre», il sogno rosa rivive nelle riviste RCS

In mostra alla Permanente di Milano modi e stili dal 1930 ad oggi

Un viaggio in una redazione. La redazione della memoria, con le pareti affrescate di rosa. Ma con testi giornalistici, fotografie, didascalie e copertine che hanno tutti i colori della cronaca. Benvenuti alla mostra «Lei e le altre» (Palazzo della Permanente, via Turati 34, Milano. Dal 15 settembre al 15 ottobre 2011. Ingresso libero. Orari: da lunedì a domenica 10,00 -19,30; giovedì fino alle 22,00).
Ad accogliervi, al piano terra, un muro di cover story che ripercorrono moda e stili nelle riviste RCS dal 1930 a oggi; al primo piano troverete invece una «tipografia» e un «archivio» che sa di passato ma che guarda al futuro. In bacheca - alla stregua di cimeli preistorici - ci sono le vecchie buste gialle degli archivi di redazione (internet ancora non esisteva) che, per decenni, hanno tolto le castagne dal fuoco a cronisti a corto di informazioni. E poi, sempre in mostra, video storici e postazioni interattive. Per chi vuole portarsi tutte queste emozioni anche e casa, imperdibile il documentatissimo volume della mostra edito da Marsilio. Sul retro di copertina, tutto ciò che c'è da tenere a mente: «Raccontare la moda, ma anche la società e il costume attraverso le immagini e i testi messi in pagina nei periodici di una grande casa editrice italiana come RCS è un progetto importante e pionieristico insieme. Mai si è raccontata la moda attraverso una galassia variegata composta da riviste femminili, anche molto diverse tra loro, pubblicate da un editore che ha accompagnato la storia del nostro paese, contribuendo a indirizzare e formare gusti e tendenze di molte generazioni di italiani. Le riviste interpretano e fanno la moda, perché sono dispositivi che non solo fotografano e registrano gli stili, ma li determinano. Lo fanno mescolando attualità, cinema, televisione e attingendo a più registri, da quello colto a quello più popolare. Si confrontano con le varie espressioni della cultura popolare. Utilizzano materiali che si rivolgono e appartengono a pubblici diversi, rimescolando continuamente le carte.

Lei e le altre permette di evidenziare l'essenza visuale della cultura condivisa del ventesimo secolo (che alla parola scritta aggiunge il potere dell'immagine), e ci permette anche e soprattutto di fissare lo slittamento fra moda e costume, fra forme dell'abbigliamento e del vivere, la loro effettiva circolazione e il loro consumo diffuso e molteplice».
Buona mostra. E buona lettura.

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