Leonardo non fa conti e si fida del suo raccattapalle

L'allenatore interista non imita Allegri.«Pensiamo a vincere una partita alla volta. Conta essere rientrati nel gruppo». Kharja ancora in campo: era tifoso di Leo a Parigi e gli portava i palloni da fuori campo. Torna Sneijder.

L'Inter sorride sotto i baffi che Leonardo non ha. Il pari del Milan è un bel sollievo, la trasferta a Bari l'occasione da non perdere. «Non è ancora ora di fare conti mancano troppe partite, la cosa migliore è affrontarle una per una», dice Leo che forse ha preso appunti dopo il pronostico di Allegri («Vinciamo undici partite ed è scudetto) che non ha portato fortuna. Intanto l'Inter fa altro tipo di conti con la fortuna: il problema infortuni si fa pesante. Lucio e Stankovic, Mariga sono fermi. Cambiasso è convocato ma se gioca rischia. Sneijder è stato appena recuperato. Cordoba ha bisogno di un po' di tempo in più per recuperare con tranquillità. C'è la probabilità che il tecnico nerazzurro decida di schierare contemporaneamente tutti i nuovi acquisti. Ranocchia centrale difensivo accanto a Chivu, visto che Cordoba è ancora infortunato, Nagatomo, l'ultimo della pattuglia di acquisti del mercato invernale, e la conferma di Kharja a centrocampo e Pazzini davanti con Eto'o.
Il tecnico brasiliano comunque non si aspetta di andare a fare una passeggiata: «Il Bari - dice - si è rinforzato nel mercato e comunque merita molto più dei punti che ha finora ottenuto. Dovremo stare attenti anche perchè ci aspetta un grande pubblico e una squadra ansiosa di riscattarsi».
Sul campionato dell'Inter, il tecnico dice: «Questa squadra doveva giocare per vincere, lo ha fatto e questa è la cosa importante. Siamo rientrati nel gruppo e la lotta è tra tante squadre». Leonardo si sofferma anche su un altro nuovo volto nerazzurro, Nagatomo: «Il Giappone è cresciuto tanto, io ho giocato lì dal '94 al '96 e l'ho seguito sempre, la crescita è evidente basta guardare la Coppa d'Asia dove vince in maniera convincente. Nagatomo ha grandi qualità, si mette a disposizione, è arrivato in una grande squadra e ha una grande opportunità. Il mercato dell'Inter? Credo che noi abbiamo trovato quello che cercavamo e questa è una cosa difficile». Ieri si è presentato un altro nuovo acquisto. Una decennale carriera in Italia, quando era poco più che adolescente e partendo in serie B con cinque anni di Ternana, hanno dato a Houssine Kharja una notevole esperienza del calcio italiano. A 28 anni suonati il centrocampista marocchino nato in Francia si è trovato catapultato nella squadra campione di tutto. «Sono molto ambizioso - dice di sè stesso - ho voglia di giocarmi le mie carte. Rispetto alla prima esperienza importante in Italia, quella a Roma, sono molto cresciuto e conosco molto bene il calcio italiano. Proverò a mettere in difficoltà Leonardo».
Kharja era un tifoso di Leonardo fin da bambino quando da raccattapalle ammirava a bordo campo il fuoriclasse brasiliano che giocava nel Paris St.Germain nel campionato 1996-97. «È un sogno averlo adesso come allenatore». Kharja nasce come centrocampista centrale, ma il ruolo che preferisce è quello del trequartista dove ha più occasioni per assist e gol.

Ad Appiano, il centrocampista che ha scelto di essere il capitano del Marocco, è stato accolto con qualche sfottò simpatico dai suo compagni, lui che ha segnato tre gol all'Inter: «Mi hanno rinfacciato soprattutto quel 2-2 con il Siena in quella giornata che sembrò drammatica per l'Inter che difendeva il primato dall'assalto della Roma. Ora di gol contro l'Inter spero di non doverne segnare più perchè ho intenzione di restare qui a lungo».

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