«L'abolizione dell'Ordine dei giornalisti contenuta nella manovra finanziaria sembra sia stata stralciata. Se è così, bene, perché altrimenti si sarebbe profilato uno scenario surreale». È quanto ha sottolineato Paolo Corsini, presidente dell'associazione «Lettera 22».
«Il principio di libertà d'impresa giustamente affermato dal governo - prosegue Corsini - non si adatta infatti a uno status particolare come quello del giornalista. Questo perché, se la libertà di espressione a mezzo stampa è assicurata dalla Costituzione a tutti i cittadini, l'appartenenza all'Ordine dei giornalisti serve invece a garantire la professionalità di chi svolge per mestiere questo delicato compito, nel quale si possono causare danni enormi, non meno gravi di quelli compiuti da architetti o avvocati».
Il problema, secondo Corsini, è di altra natura.
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