In fondo l'imbecillità naturale è meglio dell'intelligenza artificiale (fasulla)

Il libro di Crippa e Girgenti "Umano, poco umano" mette in guardia sull'abuso delle macchine "pensanti"

In fondo l'imbecillità naturale è meglio dell'intelligenza artificiale (fasulla)
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Finalmente qualcuno che non tesse l`elogio dell`intelligenza artificiale che dovrebbe migliorare la nostra vita. A me basta e avanza l`imbecillità naturale che però ha consentito alla umanità di uscire dalle caverne e di campare decentemente, di progredire usando alla grande il cervello di cui tutti disponiamo anche se pochi individui lo usano al meglio.

Il libro di Mauro Crippa e Giuseppe Girgenti, Umano, poco umano edito da Piemme è paragonabile a un formidabile farmaco antidepressivo: descrive con saggezza tutte le magagne, illusioni comprese, prodotte dalla mente elettronica a cui danno retta solo gli stolti, convinti di potersi fidare più degli algoritmi che di se stessi. Ormai nessuno più si abbevera dei testi classici del passato, che sono l`ossatura della nostra cultura, quella che ci ha permesso di uscire dalle tenebre. Questo libro conforta la mia idea che l`eccesso di marchingegni che si propongono per risolvere ogni problema, in realtà contribuiscono a rimbambirci, inibendo la nostra vecchia e salubre abitudine di ragionare con la nostra testolina. Che non sarà granché ma che in un recente passato ha sfornato invenzioni straordinarie.
Guglielmo Marconi per esempio, senza aver studiato all`università e neppure al liceo, con le sue invenzioni maturate nel giardino di casa ha rivoluzionato il mondo. Mi riferisco alla radio e di conseguenza alla televisione che hanno inciso nella nostra evoluzione scientifica in forma rivoluzionaria. Grazie allo scienziato autodidatta il mondo della comunicazione si è evoluto in modo impressionante.

Oggi abbiamo il computer, anche questo nato in Italia grazie alla Olivetti di Ivrea, che si è velocemente imposto in ogni campo. Indubbiamente è un attrezzo incredibilmente comodo, si è imposto in ogni settore lavorativo e oggi nessuno potrebbe farne a meno. Questo è poco ma sicuro. Alla evoluzione tecnologica hanno contribuito anche e soprattutto i telefonini portatili che per ogni persona, anche giovanissima, sono diventati una sorta di protesi. Chi lo smarrisce finché non lo ha sostituito si sente escluso dal consorzio civile.

Assodato tutto questo, ora si sta esagerando. Mi riferisco all`intelligenza artificiale che pretende di pensare al posto nostro, riducendoci a bambocci incapaci di intendere e di volere. Un groviglio di fili pretende di sostituire al meglio la genialità dell`uomo, al quale ruba il diritto perfino di pensare, di riflettere e prevedere.

Hanno ragione da vendere Mauro Crippa e Giuseppe Girgenti, avendo scritto un libro in cui forniscono una forte difesa dall`intelletto fasullo ormai di moda. Proteggersi da certe diavolerie elettroniche è un atto di coraggio che può renderci la vita migliore.

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