Quando una passione tocca il massimo, si dice che arde. Anzi, che brucia. Forse per questo Carlo Vanoni, che ci ha abituati a libri che trattano l’arte fuori dagli schemi della facile manualistica o del dotto (o pseudo tale) accademismo, ha deciso di intitolare il suo ultimo «romanzo» L’arte quando brucia (Solferino). Usiamo volutamente il termine improprio «romanzo» perché nel lavoro di Vanoni, pur non essendoci nulla di inventato, dalla prima all’ultima pagina il ritmo di una narrazione serrata dove vittima e carnefice sono incarnati nelle 4 lettere magiche della parola A-R-T-E: una musa che da sempre ispira Vanoni il quale padroneggia la materia con arte (appunto) eccelsa. Vanoni è un «mostro» di attività (critico, curatore, attore, scrittore, televenditore) che si muove nel paradiso (o inferno?) delle suddette 4 lettere che scaldano la tavolozza multicolor della sua esistenza. Dove - per non farsi mancare nulla - c'è spazio anche per il teatro. Non è quindi da escludersi che i cinque decenni d’arte del ’900 (ognuno «dipinto» dall’autore attraverso un personaggio-icona) possano in futuro trasformarsi in una pièce di successo da portare sul palcoscenico. Ma chi sono i 5 capiscuola d’«avanguardia» del secolo breve (e che, in arte, è ancora più breve...) stesi sul lettino da Vanoni per psicanalizzare la versione più folle dell’arte contemporanea? Vietato spoilerare, ci limitiamo a uno «schiaffo» di cinque nomi («Jackson, Mario, il Tedesco, Francesca e lo Squalo») che i più sgamati in storia dell'arte non faticheranno a individuare. Un viaggio entusiasmante tra città-simbolo (altro indizio rivelatore...
): «Da New York a Roma, da Monaco a Londra, da Bologna a Parigi»). Se avete già capito, buon per voi. Altrimenti, di corsa in libreria. Facendovi guidare dall’odore inebriante di un filo di fumo: è l’arte che brucia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.