Lutto nel mondo della letteratura: è morto Milan Kundera. Scrittore, poeta, saggista e drammaturgo, il francese di origine ceca si è spento all’età di 94 anni. La conferma è arrivata da Czech Tv. Più volte candidato al premio Nobel per la letteratura, ha conosciuto il successo internazionale grazie a “L’insostenibile leggerezza dell’essere” del 1984.
Addio a Milan Kundera
Milan Kundera nasce a Brno, nell'allora Cecoslovacchia, il primo aprile del 1929. Figlio del direttore dell’Accademia musicale JAMU Ludvik Kundera, inizia a studiare pianoforte e la sua passione per la musica emergerà con forza nei suoi testi. Le prime poesie risalgono alla fase adolescenziale, poi inizia a seguire i corsi di letteratura all’Università Carlo di Praga. Nel mezzo, l’iscrizione al Partito comunista nel 1948. Due anni più tardi, nel 1950, l’espulsione per alcune critiche alla sua politica culturale. Nel 1956 verrà riammesso, diventando un punto di riferimento.
Nel 1953 Milan Kundera fa il suo esordio come poeta con “L’uomo è un grande giardino”, seguita nel 1947 da “Monologhi”. Il primo riscontro particolarmente positivo giunge nel 1963, grazie alla serie di novelle “Amori ridicoli”. Un anno prima, nel 1962, il debutto come drammaturgo con “I proprietari delle chiavi”. Nel 1967 firma invece il suo primo romanzo, “Lo scherzo”. Nel 1968 si schiera apertamente a favore della Primavera di Praga ed è costretto a lasciare il posto di docente alla Scuola di Cinema FAMU. Nel 1970 la seconda espulsione dal partito. Un appoggio che gli costerà ulteriormente caro: i suoi successivi romanzi saranno infatti vietati in patria e all’estero.
Considerato erede della letteratura mitteleuropea e oppresso dal regime comunista cecoslovacco istauratosi dopo il 1968, Milan Kundera nel 1975 decide di trasferirsi in Francia. Oltralpe ha continuato ad affrontare i temi dell’attualità politico-sociale del suo Paese, inserendoli nella più vasta problematica della condizione dell’uomo moderno. Nel 1981 ottiene la cittadinanza francese grazie al presidente francese François Mitterrand. Nel 1984 il già citato capolavoro “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, in cui unisce autobiografia e intrecci sentimentali. Nel 1986 firma il saggio “L’arte del romanzo” - con importanti riflessioni sul romanzo europeo - mentre a partire dagli anni Novanta inizia a scrivere in francese, a partire dal romanzo “La lentezza” del 1995.
Nel 2013 firma “La festa dell’insignificanza”, una sintesi della sua incredibile opera. Dalle sue opere sono stati tratti soggetti e sceneggiature, a partire da “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Philip Kaufman con protagonisti Daniel Day-Lewis e Juliette Binoche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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