In occasione dell'anniversario, ecco quattro libri da leggere se hai amato 'Il Grande Gatsby'

Nel 98° anniversario della sua uscita in libreria ecco 4 libri consigliati per chi ha amato il romanzo capolavoro di Francis Scott Fitzgerald, Il Grande Gatsby

In occasione dell'anniversario, ecco quattro libri da leggere se hai amato 'Il Grande Gatsby'

Era il 10 aprile del 1925, quando nelle librerie di New York comparve un romanzo destinato ad un successo mondiale. Si trattava del terzo lavoro di Francis Scott Fitzgerald dal titolo Il Grande Gatsby. Sono passati 98 anni da quell'esordio, e tra infinite edizioni, rifacimenti e film (uno dei più famosi quello con Leonardo DiCaprio per la regia di Baz Luhrmann del 2013, ma degno di nota anche la versione del 1974 con la regia di Jack Clayton e la sceneggiatura di Francis Ford Coppola interpretato da Robert Redford e Mia Farrow, ndr), il romanzo continua ad essere uno dei più amati e letti in tutto il mondo.

Come è riuscito Fitzgerald ad affascinare i lettori dell'epoca e quelli di oggi, che considerano Il Grande Gatsby un cult, tanto da essere uno dei romanzi più consigliati alle giovani generazioni su TikTok? Probabilmente le emozioni forti e i dolori delle disillusioni, quelle che nei secoli non mutano, raccontate portandole all'estremo della gioia, ma mostrandone anche il lato oscuro e la loro caducità.

Cosa racconta

Attraverso una storia d'amore e di profonda solitudine, vengono raccontati i "ruggenti anni '20", quelli dopo la Grande Guerra, dove il desiderio della gente era di rinascere e farlo a grande velocità. Gli anni del proibizionismo dove l'alcol scorreva a fiumi, e quelli raccontati dalle note dei jazzisti neri che facevano impazzire i ricchi bianchi e le annoiate ereditiere, finalmente libere di vivere ogni tipo di esperienza, come la maggior parte delle donne dell'epoca, perché non più oppresse dal peso delle famiglie patriarcali. Ma si scopre presto che tutto questo è nient'altro che un inganno. Una droga che inebria all'inizio, ma finito il suo effetto, lascia profonde amarezze e solitudini.

Fizgerald sa che gli anni della giovinezza sono come l’età del jazz, dove tutto dura una notte e al sorgere del sole si torna ad essere soli. Per questo nel romanzo descrive inizialmente in maniera sublime, "la dipendenza" per le feste sfarzose di Jay Gatsby nella sua magnifica e lucente villa di Long Island, in quell'estate del 1922, dove tutto si crea e si distrugge. Proprio come l'amore di Gatsby e Daisy, che non porta con sè, nonostanto lo spolvero e lo sfarzo, la speranza del lieto fine, piuttosto il contraio, e nonostante il desiderio e l'amore nel cuore del protagonista, ciò che era non sarà più, e per l'amore non esiste una seconda possibilità.

Libri consigliati

After Dark

Di Haruki Murakami, (Einaudi). È la notte la vera protagonista del libro; buia, profonda, dove le ore passano, tra le parole che Mari e Takahashi si scambiano, mentre tra le strade della grande città si intersecano altre storie: quella di Eri, sorella di Mari, che dorme per difendersi da qualcosa; quella di una prostituta picchiata e dei suoi protettori intenti a cercare il colpevole; quella del molestatore, un informatico occupato a sfuggire alla famiglia… Storie slegate tra di loro, ma intrecciate in un unico filo, che vivono davanti agli occhi del lettore rapito tra le pagine che hanno il sapore del sogno, e la solidità della realtà. Storie che cercano risposte nell'arco di una notte, e pongono domande inaspettate regalando metafore piene di significato.

Cime Tempestose

Di Emily Brontë, (Independently published). Un "classico" immortale che tratta i temi fondamentali del Romanticismo, come l’amore, la solitudine, l’odio e la vendetta. La "luce" del romanzo è data dal protagonista di Heathcliff e dal suo amore distruttivo per Catherine Earnshaw. Nell'incontaminato paesaggio della brughiera inglese, parte integrante del romanzo, i due protagonisti sfogano il loro animo ribelle e selvaggio, corrono a cavallo, passano le loro giornate nelle distese di erica. Cime tempestose ha una struttura complessa, organizzata principalmente in flashback successivi, in modo che la narrazione ne richiami un’altra ambientata nel passato che a sua volta ne richiama un’altra, in un gioco di scatole cinesi in cui ci si perde nella speranza di trovarsi.

Ci vediamo per un caffè

Di Toshikazu Kawaguchi, (Garzanti). Terzo capitolo di una trilogia, (i precedenti: "Finché il caffè è caldo", "Basta un caffè per essere felici"), che torna nella "magica" e leggendaria caffetteria giapponese, dove si racconta che chi è abbastanza determinato, possa riuscire a trovare le risposte di cui ha bisogno. Chi riesce a raggiungerla, seguendo l'aroma del caffè, e ne ordina una tazza fumante, potrà vivere l'istante del suo passato nel quale ha preso una decisione a cui sta ancora pensando. Ma affinché questo accada, dovrà berlo prima che si raffreddi. Non tutti riescono, ma chi lo fa, ha la possibilità di rimediare ai suoi errori. Un libro che mostra l'altra visione che si può avere degli sbagli che commettiamo, che ci permette di "cambiare il passato" e vivere in maniera serena il presente. Un romanzo che racconta come non sia facile e ci sia un prezzo da pagare, ma che è sempre possibile poter riscrivere la nosta vita.

Scritto sul corpo

Di Jeanette Winterson, (Mondadori). Non esiste differenza tra uomo e donna; quando si tratta di amore tutti sbagliano e rischiano di essere vittime o carnefici, dominanti o dominati. Un libro che è un flusso continuo di memoria che parte da chi vive, ma non si capisce fino alla fine se sia un uomo o una donna, una nuova bruciante passione e torna con vivida memoria alle precedenti esperienze. Un universo che nell'assoluto e personale modo di vivere un desiderio, racconta in realtà le emozioni che appartengono a tutti.

Una parabola che inonda il lettore e lo avvolge trasportandolo all'interno dei sentimenti più profondi che si vivono non solo nel cuore ma soprattutto nel corpo dell'altro, che è mistero e magia e sorprende ogni volta. Una storia passionale ed erotica di grande potenza, che va oltre all'idea dell'eros patinato a cui ci hanno spesso abituato.

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