Rinnegare Shakespeare a Stratford

Pensate una cosa: chi va a visitare la casa di Shakespeare oggi avrà bisogno del foglietto illustrativo per informare di eventuali effetti collaterali

Il cottage della moglie di Shakespeare a Stratford
Il cottage della moglie di Shakespeare a Stratford
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Ma sì, anche di Shakespeare chi se ne frega, era un promotore della supremazia bianca. Secondo Helen Hopkins, professoressa di Birmingham, il genio di Stratford-Upon-Avon sarebbe da bandire, perché è un modello «della supremazia bianca europea» e di conseguenza avrebbe causato danni (really?). Per cui dovrebbe essere semplicemente considerato come «parte di una comunità di scrittori uguali e diversi in tutto il mondo».

Shakespeare avrebbe contribuito all'imperialismo britannico per aver diffuso i valori e stereotipi di oggi (ogni epoca ha i suoi stereotipi). Pensate una cosa: chi va a visitare la casa di Shakespeare oggi avrà bisogno del foglietto illustrativo per informare di eventuali effetti collaterali, oh mamma mia, cosa succederà mai? Chi leggerà i suoi manoscritti potrebbe trovare un linguaggio razzista, sessista, e omofobico, e in generale dannoso alla salute woke.

Io, però, non parlo semplicemente del movimento woke (perché semplicemente poi genera il suo estremo, il pensiero tradizionalista, altrettanto unico), ma di un'ideologia politicamente corretta che ha portato a una reazione legittima ma contraria, quindi dal punto di vista culturalmente liberale anti-producente perché demente.

Cosa significa «inclusivo», cambiare il passato, la letteratura, l'arte, che avrebbero dovuto prevedere i cambiamenti politico-sociali di quattrocento anni dopo?

Davvero leggete Shakespeare senza leggere l'assolutezza della rappresentazione della tragedia umana e riducendo il genio a un impiegato del catasto della mediocrità? Come se, viceversa, la destra bandisse Michelangelo e Leonardo perché gay?

È lo stesso concetto che denunciò Harold Bloom, autore de Il Canone Occidentale, e all'epoca si chiamava multiculturalismo. Cosa significa multiculturalismo?

Alla fine è stato l'inizio di questo delirio.

Appunto un'idea di eguaglianza delle culture, decisa sul tavolino che tutti siano uguali, perfino i geni, con il risultato,

denunciato dallo stesso Bloom, che i Nobel avremmo finito per darli a qualcuno di sconosciuto che si è impegnato per qualche causa politica di un paese sconosciuto per poi ogni volta dire «Chi ha preso il Nobel? Chi? Mai sentito».

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