Debutta oggi la nuova «Silvio Berlusconi Editore», casa editrice che nasce all'interno del Gruppo Mondadori con una mission precisa: dare spazio e al pensiero liberale e democratico. Ne parliamo con Enrico Selva Coddè, ad di Mondadori Libri.
Qual è l'anima della «Silvio Berlusconi editore»?
«Se una casa editrice si prefiggesse di raccontare una storia, quella della Silvio Berlusconi Editore sarebbe la storia della parola libertà e del suo significato, posto di volta in volta in parallelo allo sviluppo della società, dell'economia, della cultura, delle religioni, delle istituzioni politiche, provando a cogliere tutte le sfumature possibili... Senza limitazioni né temporali né geografiche, dall'età antica ai nostri giorni: emblematico il primo titolo, On leadership di Tony Blair».
Spazierete in una tradizione di pensiero molto ampia che in Italia l'editoria ha spesso trascurato...
«Vorremmo che i vari titoli aiutassero a descrivere e a capire il tema della libertà dall'est all'ovest del mondo, dagli 'antichi' ai 'moderni'. E tutto ciò con saggi e romanzi: sia classici - con nuove traduzioni e apparati critici - sia testi dimenticati, o da riscoprire, o magari mai tradotti per motivi economici o perché eretici, in quanto anticonformisti».
Un esempio?
«Non so se poi davvero lo pubblicheremo, ma un libro che ho amato, e del quale non mi risulta esista la versione integrale in italiano, e che può spiegare questo orientamento editoriale è Lettere dalla Russia del marchese Astolphe de Custine che è allo stesso tempo sia il resoconto del suo viaggio nel 1839 attraverso l'Impero russo sia una riflessione sulla società, l'economia e la vita del popolo sotto Nicola I: censurato in Russia, è considerato, per la sua analisi del dispotismo zarista, il corrispettivo per la Russia del saggio di Alexis de Tocqueville, La democrazia in America. La sfida, affascinante quanto impervia, è raccontare l'eterno conflitto nelle società umane fra lo spirito della libertà individuale da una parte e l'egualitarismo dall'altra».
Quante saranno le collane?
«Le collane saranno due: una orientata ai classici del pensiero, l'altra ai pamphlet d'attualità - vogliono offrire uno spazio per una continua discussione sulla e della democrazia: cosa essa significhi davvero, come a volte il suo nome venga adoperato per coprire regimi nemici della libertà.
Insomma, da una parte dare conto di tutte le declinazioni possibili del termine 'libertà': di pensiero, di religione, di mercato, di parola -si pensi anche ai rischi degli eccessi di un certo politicamente corretto e di una certa cultura woke - ma anche della libertà accademica e dall'altra, per converso, testimoniare e documentare i danni prodotti dalla negazione della libertà: dagli autoritarismi politici al dirigismo economico...».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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