L'Ici sulla prima casa? Ci costerebbe di 136 euro l'anno a famiglia

Il governo Monti sta pensando alla reintroduzione dell'imposta sull'abitazione principale: i quasi quattro miliardi di gettito ridarebbero un po' di respiro ai comuni

Centotrentasei euro a famiglia, tanto ci costrebbe ogni anno la reintroduzione dell'Ici sulla prima casa, una delle misure ventilate in questi giorni, una delle prime che il governo Monti potrebbe adottare per far fronte alla grave crisi economica. La spesa media per il cittadino si aggira infatti intorno ai 185,40 euro per un edificio accatastato in A/2 e agli 86,62 euro per una casa in A/3. Questo è quanto emerge da un'indagine del servizio politiche territoriali della Uil, che ha elaborato una stima del possibile impatto dell'imposta comunale sugli immobili nelle 104 città capoluogo di Provincia.
Il ritorno dell'Ici darebbe però respiro ai comuni, le cui casse sono state indebolite proprio dalla soppressione della tassa sulle prime case, producendo un gettito totale di circa 3,7 miliardi di euro, equivalenti al 41% dell'attuale gettito Ici (9,1 miliardi di euro), portando complessivamente nelle casse dei Comuni oltre 12,8 miliardi di euro.
L'idea di reintrodurre la tassa sulla prima casa è stata caldeggiata pure dalla Banca d'Italia. Ha spiegato Daniele Franco, capo della ricerca economia: «L'esenzione dall'Ici delle abitazioni principali costituisce, nel confronto internazionale, un'anomalia del nostro ordinamento tributario ed espone al rischio di trasferire una parte rilevante dell'onere dell'imposta su esercizi commerciali e studi professionali o sui proprietari di seconde case, residenti in Comuni diversi da quello che applica l'imposta».
L'assenza di Ici e Irpef sull'abitazione principale, in aggiunta alla detraibilità degli interessi passivi sui mutui per l'acquisto, secondo Franco determina «una sperequazione ai danni delle famiglie che viviono in affitto». La ricchezza immobiliare in Italia è infatti molto concentrata: secondo le stime più recenti dell'Agenzia del territorio, il cinque per cento dei proprietari più ricchi possiede quasi un quarto del patrimonio abitativo in termini sia di valori di mercato, sia di rendite catastali. E che sono il 20 per cento circa del totale, appartenenti per circa la metà al primo quintile di reddito disponibile.


Secondo la Cgia di Mestre, la reintroduzione dell'Ici farebbe spendere ai proprietari di prima casa 2,8 miliardi di euro in più all'anno. Attualmente, sottolineano dalla Cgia, l'imposta sulle seconde e terze case, sugli edifici commerciali e artigianali e sui capannoni industriali garantisce un gettito pari a 9,47 mld di euro all'anno.

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