Secondo le più recenti ricerche di linguistica e sociologia viviamo in un’epoca in cui si è più emozionali. La nostra società fa fatica ad esprimersi a parole e ad elaborare frasi di senso compiuto. Più di duecento parole confondono la mente umana che sostituisce esse con le famigerate emoticon. Si abusa di esse credendo che siano efficaci ed esaustive per esprimere un parere fondamentale.
In Italia tre italiani su quattro sono analfabeti funzionali. Sanno leggere e scrivere ma non sono in grado di rielaborare i concetti, riassumerli e sviluppare un pensiero critico. Accettano tutto ciò che leggono senza metterlo in discussione, senza elaborare una propria tesi o parere. Sono persone che sfruttano solo le capacità di analisi elementare ma di fronte alla complessità della realtà rimangono spiazzati e disorientati. La maggior parte di essi è over 55, è disoccupato o svolge lavori manuali e vive tra il Sud e il Nord Ovest dell’Italia. Questo fenomeno è preoccupante perché incoraggia sempre più la diffusione di fake news sul web. Si sta diffondendo anche tra i giovani, i cosiddetti millenials, ragazzi che non studiano e né tanto meno lavorano.
L’analfabetismo funzionale si differenzia da quello strutturale. Quest’ultimo comporta la mancata decifrazione delle lettere e dei numeri.L’analfabetismo funzionale invece, sta nel “discorso”. L’indice di analfabetismo funzionale viene calcolato dagli istituti internazionali di ricerca come l’OECD (Organisation for Economic Co- operation and Development) che collabora attivamente con l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Quest’indice è il risultato ottenuto da test che comprendevano domande riferite alla vita quotidiana, al lavoro svolto, alle letture effettuate, l’utilizzo di biblioteche o la frequentazione di librerie. L’Italia si colloca ai primi posti tra i Paesi con analfabetismo funzionale insieme a Messico e Spagna. I paesi più virtuosi sono Giappone, Olanda, Svezia, Finlandia e Norvegia.
Le cause di questo fenomeno sempre più in crescita dipendono da diversi fattori socio- culturali combinati tra loro. Innanzitutto L’Italia è uno dei paesi con un livello basso di istruzione. Il 25% della popolazione italiana non ha alcun titolo di studio. Il 18,6% degli italiani lo scorso anno non ha né aperto un libro né letto un giornale. Il 70% della popolazione utilizza come unico strumento informativo la televisione. Non va né al cinema, né a teatro, né al museo. La mancanza di esercizio mentale è una delle cause principali di questo fenomeno.
Molti sociologi ritengono che occorre affinare e allenare le capacità mentali attraverso prodotti cultuali complessi come i libri. La lettura stimola la curiosità, il pensiero critico e il linguaggio. Bisognerebbe continuare a frequentare la scuola anche da adulti per allenare la memoria e contrastare l’invecchiamento cerebrale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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