In uno stato settentrionale dell'India sta via via peggiorando un problema legato alla gravidanza di tantissime donne, che spesso ricevono forti pressioni per quanto riguarda il sesso del nascituro. Convinte nella maggior parte dei casi dai partner, i quali spingono per avere un figlio maschio, queste si rivolgono a sedicenti specialisti che consigliano l'assunzione di rimedi che dovrebbero appunto permettere la “selezione” del sesso. Tuttavia, in moltissimi casi questi medicinali – che possono contenere sostanze chimiche pericolose - possono rivelarsi davvero dannosi per la salute, tanto per quella del feto quanto per quella della madre.
Non a caso, secondo uno studio pubblicato al riguardo nel gennaio di quest'anno sulla rivista medica Paediatric and Perinatal Epidemiology, almeno il 20% delle morti neonatali registrate nello stato dell'Haryana, in India, sembrano essere strettamente collegate con tali rimedi tradizionali.
A ricorrere con maggior frequenza a quest'ultimi, inoltre, sono donne ormai alla loro seconda o terza gravidanza, spinte a rivolgersi a tali rimedi soprattutto quando i loro primogeniti sono di sesso femminile. In molte aree dell'India, infatti, le ragazze sono spesso considerate degli oneri finaziari dalle famiglie, che premono per avere un erede maschio che possa assumersi la responsabilità della casa una volta adulto.
In ogni caso, scrive il Wall Street Journal, le autorità del Paese stanno cercando con fatica di invertire questa tendenza, perseguendo, quando possibile, guaritori improvvisati o sedicenti levatrici.
Tuttavia, la strada è tutta in salita: “In alcune zone dell'India sta diventando sempre più difficile per le donne accedere a questo tipo di servizio. Ma è sufficiente che le stesse si rivolgano a un altro villaggio o a un'altra città, perché possano trovare tali farmaci”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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