È cominciato il countdown dei giorni che mancano ai saldi estivi. La gente si prepara a fare acquisti vantaggiosi ed intelligenti. Questo è il periodo preferito dai shopping addicted. Sono persone che sentono il bisogno irrefrenabile di entrare in un negozio e desiderare a tutti i costi di regalarsi qualcosa attraverso un acquisto che consente loro di sentirsi unici, speciali, meritevoli e privilegiati.
La sindrome da shopping compulsivo è una vera e propria patologia che crea dipendenza ed è esplosa soprattutto con il commercio on line. Colpisce il 6% della popolazione italiana di età compresa tra i 30 e i 50 anni. Le vittime sono maggiormente le donne. È un comportamento che prende il sopravvento sulla razionalità. Riuscire ad acquisire consapevolezza del problema non è affatto semplice.
Lo shopping compulsivo si manifesta attraverso acquisti inutili e non indispensabili effettuati in maniera frequente spesso di valore superiore al budget di cui dispone. Gli uomini tendono a comprare oggetti tecnologici o accessori per auto e moto. Le donne invece privilegiano i vestiti e gli accessori come borse, cinture, orecchini, bracciali. Diventa preoccupante quando fare acquisti interferisce con la propria vita sociale, familiare e professionale e soprattutto quando per effettuare questi acquisti inutili non si saldano le spese più importanti come le bollette. L’acquisto provoca euforia, gioia seguita poi da un senso di colpa che può sfociare in crisi di ansia e depressione.
La causa principale di questo comportamento sfrenato è l’esigenza di colmare un vuoto che si ha dentro di sé. E’ la mancanza di gratificazioni personali che spinge coloro che sono affetti da questa patologia. Ci si vuole a tutti i costi premiare e autocelebrarsi. E’ questa la conseguenza delle nostre vite frenetiche in cui il sistema ci chiede di essere continuamente efficienti e funzionali. E’ tutta colpa dell’ostentare continuamente il proprio status che deve essere impeccabile e al di sopra di tutto e tutti a tutti i costi senza badare a spese. Si sente l’esigenza di sentirsi speciali e lo si denota dal tipo di acquisti compulsivi che si fa. Essi hanno come oggetto beni di lusso, all’ultima moda e costosi.
Lo shopping diventa un anestetico dei problemi reali e sprigiona uno stato adrenalinico pilato dall’attesa e dal desiderio del prossimo acquisto. Uscire da questa spirale non è facile se prima non si riconosce il problema. Ecco sei suggerimenti utili per contrastare questa patologia:
1) Acquisire consapevolezza: il problema non va sottovalutato ma affrontato. Riconoscerlo è il primo passo per poterne uscire. Occorre porsi delle domande: “Riesco a non farlo?”, “E’ davvero utile questo acquisto?”, “Me lo posso permettere?”. Prima di fare un acquisto queste domande servono per acquisire razionalità e a non assecondare l’euforia e l’istinto che guida il momento;
2) Imparare a gratificarsi: bisogna concedersi del tempo per noi stessi in cui poter fare pace con le nostre paure e i nostri limiti. Accettiamoci per quello che siamo. Non dobbiamo dimostrare niente a nessuno e di conseguenza gli altri ci devono accettare per le persone speciali e uniche che siamo (che hanno anche dei difetti);
3) Impegnare il proprio tempo: sfruttare il tempo libero per svolgere attività gratificanti e motivanti come seguire un corso, fare sport, leggere, imparare una nuova lingua, ascoltare musica, imparare uno strumento musicale. Sono tutte attività che impegnano la mente e che aiutano a non pensare allo shopping. Se la rete è una trappola e un invito ad acquistare limitate l’utilizzo del pc. Evitate di registrare i dati della vostra carta di credito sui siti di e- commerce per non rischiare di fare acquisti automatici;
4) Limitare il budget: quando dovete uscire a fare acquisti portatevi un budget di soldi necessario. Lasciate da parte carte di credito e bancomat. Ciò vi consentirà di avere tutto sotto- controllo e capire cosa è realmente utile;
5) Uscire in compagnia: Stare con gli amici quando si va in giro per negozi è più divertente. La vostra attenzione sarà catturata dai loro discorsi e dai loro consigli sui vostri e loro acquisti;
6) Chiedere aiuto: parlare con un amico fidato o un familiare di questo problema.
Non abbiate paura di sfogarvi e raccontarvi. Se necessario affidate ad un parente la gestione della vostra carta di credito. Per capire meglio le ragioni di questa dipendenza consultate un terapeuta comportamentale che si rivelerà una guida utile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.