La mossa era praticamente scontata. Ma l'ufficialità è arrivata ieri. Dario Lo Bosco, presidente da cinque anni di Rfi, si è dimesso dall'incarico dopo l'arresto, giovedì scorso, con l'accusa di concussione, per una presunta tangente da 58mila euro. Ad accusarlo, un imprenditore agrigentino (come lui, che è originario di Raffadali), Massimo Campione, beccato ai primi di settembre con il «libro mastro» delle mazzette pagate per portare avanti senza intoppi gli appalti affidati alla sua impresa, la Sistet srl. Campione sta collaborando con i magistrati.
Ad annunciare l'addio all'incarico di Lo Bosco - che già venerdì aveva lasciato la presidenza del Cda di Ast, l'Azienda siciliana trasporti - è stato il suo avvocato, Francesco Crescimanno, che lo difende con l'avvocato Bartolomeo Romano.
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