L'inchino americano alla Vespucci: "la più bella nave al mondo"

Varata il 22 febbraio 1931 a Castellamare di Stabia, ancora oggi addestra gli allievi della Accademia Militare del Livorno. Nel 1962 incrociò la portaerei Indipendence, ricevendo un doveroso omaggio al più bell'esempio delle tradizioni marinare

Il più bel complimento probabilmente le fu fatto nel 1962 quando fu incrociata nel Mediterraneo dalla portaerei americana USS Independence. L'unità americana lampeggio il classico «Chi siete», a cui seguì la risposta «Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana». Immediata la replica «Siete la più bella nave del mondo». Una fama che la storica imbarcazione si era conquistata fin dal suo varo il 22 febbraio 1931, diventando simbolo dell'eccellenza italiana nel mondo. E dopo oltre 80 anni il vascello solca ancora i mari governata dai 200 cadetti dell'Accademia Navale di Livorno.
La costruzione della Vespucci venne decisa nel 1925 quando era ormai tempo di mandare in pensione la vecchia nave scuola che portava lo stesso nome. Progettata nel 1930 dall'ingegnere Francesco Rotundi, tenente colonnello del Genio Navale e direttore dei cantieri navali di Castellammare di Stabia per essere poi varata l'anno dopo. Andando così a raggiungere la gemella la Cristoforo, entrata in servizio tre anni prima, ma che ebbe invece un'assai triste storia. Dopo la seconda guerra mondiale infatti venne ceduta all'Unione sovietica come danno di guerra insieme alla nave da battaglia Giulio Cesare, all'incrociatore Duca d'Aosta, ai cacciatorpediniere Artigliere e Fuciliere, alle torpediniere Ardimentoso, Animoso e Fortunale, e ai sommergibili Nichelio e Marea. Ribattezzata nel 1949 Danubio rosso, la Colombo fu usato poi dalla marina russa fino al 1960 come nave scuola, per diventare poi trasporto, finendo irrimediabilmente danneggiata da un incendio tre anni dopo. Dopo altri 8 anni trascorsi malinconicamente ancorata in porto, fu definitivamente demolita nel 1971.
Ben diversa e più gloriosa l'epopea della Vespucci, ormai uno dei simboli più noti dell'Italia nel mondo, come dimostra gli omaggi tributati dalla Indipendence nel 1962. Ma anche il regime speciale che gode nelle acque di tutto il mondo. Le legge del mare impone che i transatlantici abbiano sempre la precedenza rispetto alle altre imbarcazioni. Ma quando questi giganti incrociano la Vespucci, spengono i motori, rinunciano alla precedenza e suonano tre colpi di sirena in segno di saluto. Un omaggio a un veliero che ha mantenuto intatte tutte le più belle tradizioni della marineria italiana. Le vele issate sui suoi tre alberi sono ancora in tela olona, le cime in materiale vegetale mentre tutte le manovre vengono rigorosamente eseguite a mano. Imbarco e sbarco di un ufficiale avviene con gli onori al barcarizzo a seconda del grado dell'ospite. Gli ordini vengono trasmessi dal comandante al nostromo che li impartisce con il fischietto all'equipaggio. Equipaggio composto 14 ufficiali, 72 sottufficiali e 190 cadetti dell'Accademia di Livorno a cui nei mesi estivi si aggiungono anche 140 allievi del primo anno.
Nel 2006 presso l'Arsenale Militare Marittimo della Spezia sono stati eseguiti importanti lavori di manutenzione con la sostituzione completa dell'albero di trinchetto per sopraggiunti limiti di usura, ricostruito fedelmente all'originale ricorrendo alle artigianali tecniche dell'epoca, la sostituzione di alcune lamiere a scafo e la riconfigurazione del locale ausiliari con impianti di recente concezione.

Riprendendo subito dopo a solcare i mari per addestrare i futuri ufficiali della marina militare in crociere d'istruzione, durante una delle quali ha portato a termine la completa circumnavigazione del Globo. Venendo accolta come una vera star in tutti i porti dove è approdata, perché come hanno ammesso gli americani si tratta pur sempre della «Più bella nave al mondo»

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