L'invasione degli umanoidi dalle fabbriche a Marte

La produzione di robot sempre più sofisticati passa attraverso il boom cinese e le ambizioni di Musk

L'invasione degli umanoidi dalle fabbriche a Marte

Il 18 marzo, durante la Gtc di Nvidia, la conferenza che si presenta come il SuperBowl dell'intelligenza artificiale, il ceo Jensen Huang ha detto: «Parliamo di robot!». La sua affermazione è stata accolta tra applausi e cori di approvazione. L'azienda leader dell'intelligenza artificiale ha così illustrato numerosi progetti sulla robotica, dagli strumenti per accrescere i dati sul movimento sintetico ai nuovi prodotti in collaborazione con Google DeepMind e Disney Research. Secondo Jensen Huang, l'attenzione di Nvidia sulla robotica contribuirà ad affrontare una carenza di manodopera globale, soprattutto nella manifattura, e ad accelerare un uso pervasivo dei robot umanoidi, previsto entro la fine di questo decennio.

La robotica umanoide è ormai divenuto un tema di primo piano della competizione tra Stati Uniti e Cina. Elon Musk punta da tempo sul robot Optimus per ridefinire la traiettoria dell'azienda oltre i veicoli elettrici. Musk ha fatto previsioni roboanti, come spesso gli capita. Ha affermato durante una conference call a gennaio 2025 che Optimus potrebbe spingere la capitalizzazione di mercato di Tesla fino a 25.000 miliardi di dollari. Secondo Musk, nel 2040 gli umanoidi potrebbero essere oltre 10 miliardi nel mondo, e superare così gli esseri umani. Tesla vuole integrare la sua intelligenza artificiale, perfezionata tramite la tecnologia di guida autonoma, in Optimus, e vendere il prodotto a un largo pubblico. La più importante operazione pubblicitaria che Musk ha in mente coinvolge il suo traguardo fondamentale: Marte. Ad andare per primi su Marte, anche secondo lui, non saranno infatti gli esseri umani. Saranno invece gli umanoidi Made in Tesla a piantare la bandiera degli Stati Uniti sul Pianeta Rosso.

Un rapporto di Goldman Sachs del 2024 ha previsto che il mercato della robotica umanoide potrebbe raggiungere i 38 miliardi di dollari entro il 2035. Oltre a Tesla, molti altri attori si stanno muovendo in quest'ambito negli Stati Uniti e non solo. Lo testimonia, tra l'altro, l'afflusso di investimenti di venture capital. Nel 2024, i fondi hanno investito 6,1 miliardi di dollari nella robotica, segnando un aumento del 19% rispetto al 2023 e una crescita di oltre il 144% dal 2019. In particolare, start up come Figure Ai hanno attirato grande attenzione: si discute di una sua potenziale valutazione per quasi 40 miliardi di dollari. Le applicazioni, oltre ai robot industriali, riguardano gli umanoidi per la logistica e per varie modalità di assistenza. Secondo i principali attori del venture capital, da Marc Andreessen di A16Z ad Alfred Lin di Sequoia Capital, lo sviluppo di software di intelligenza artificiale più avanzati è la discontinuità che porta a un reale miglioramento delle capacità dei robot, superando i limiti del passato. Le start up della robotica negli Stati Uniti collaborano in modo sempre più stretto con le grandi aziende tecnologiche, dalla partnership di Figure con Nvidia ai rapporti tra Agility Robotics e Amazon. In quest'ondata, vediamo la costante nascita di nuove società. Per esempio, Generalist Ai, partita da un team di Google DeepMind e OpenAi.

In Cina, la ricerca sulla robotica è alimentata da una costante attenzione da parte del governo, già presente nel Piano Made in China 2025 e nelle acquisizioni degli anni '10 (si pensi per esempio alla tedesca Kuka da parte di Midea). Entro il 2027, la Cina intende integrare profondamente i robot umanoidi nella sua economia, controllando in modo pervasivo la filiera. Le aziende cinesi che puntano sulla robotica hanno realizzato una raccolta significativa di capitali nel 2023 e nel 2024, destinata ad aumentare quest'anno. Soprattutto, le installazioni annuali di robot in Cina superano quelle dei quattro principali concorrenti occidentali messi insieme. Questa crescita è alimentata dal massiccio settore industriale cinese, in particolare nei settori automobilistico ed elettronico.

In mezzo a questa ondata di investimenti, spicca ormai la storia di Unitree Robotics. Fondata nel 2016 da Wang Xingxing, nato nel 1990, Unitree ha inizialmente guadagnato terreno con robot quadrupedi a prezzi accessibili, prima di passare agli umanoidi. Wang Xingxing ha affermato che il segreto dell'azienda sta nei costi bassi di sviluppo, grazie alla capacità tecnologica interna, e nella velocità. «Non stiamo competendo solo sulla tecnologia, ma anche sull'accessibilità», ha detto a Nikkei Asia. «Gli umanoidi dovrebbero essere nelle fabbriche, nelle case e nelle scuole, non solo nei laboratori». Le demo virali di Unitree, capaci di attirare l'attenzione di milioni di persone come quelle di aziende statunitensi come Boston Dynamics, hanno amplificato il suo profilo globale. Wang Xingxing ha partecipato all'incontro di febbraio di Xi Jinping con gli imprenditori tecnologici, tra cui i leader di Byd e Huawei: un'ulteriore consacrazione pubblica e politica del suo percorso. Wang, con studi presso la Zhejiang Sci-Tech University la Shanghai University, crede che i robot umanoidi rivoluzioneranno ogni settore. Pensa che il vero punto di svolta sarà un modello di intelligenza artificiale sviluppato specificamente per la robotica, che sappia integrare visione, percezione tattile, processi decisionali e sistemi di interazione. Unitree vuole cavalcare questa finestra di opportunità lanciando nuovi prodotti ogni anno, con la prossima generazione di robot che supererà i modelli attuali in ogni aspetto, puntando a svolgere reali compiti industriali nelle fabbriche e nella logistica. Il panorama della robotica cinese comprende anche altri attori, come UbTech e Xiaomi, e altri ancora nasceranno e si svilupperanno nei prossimi mesi. L'interesse pubblico per Unitree sta chiaramente creando un nuovo Effetto DeepSeek, in cui i giovani cinesi vedono Wang Xingxing come un modello da imitare, proprio come il fondatore di DeepSeek, Liang Wenfeng. Non a caso, il responsabile dei piani quinquennali del Partito comunista cinese, con un linguaggio inusuale per un burocrate di questo tipo, ha affermato in una conferenza stampa che gli avanzamenti delle aziende di robotica sembrano rendere realtà le immagini dei film di fantascienza.

Come ha notato la società di consulenza tecnologica SemiAnalysis, la Cina sta dimostrando grandi capacità di scalare la produzione e ridurre i costi nella robotica, attraverso strategie simili a quelle adottate con successo nei mercati dei droni e dei veicoli elettrici, dove le aziende di Shenzhen Dji e Byd sono ormai dei leader riconosciuti.

La robotica, soprattutto, ci ricorda che viviamo ancora in un mondo materiale, in cui contano in modo decisivo gli oggetti, le materie prime, i componenti. Dalla raffinazione dei materiali, ai ricambi per robot industriali, passando per i magneti permanenti, la battaglia globale sulla robotica e sugli umanoidi si giocherà in tutti i nodi della filiera.

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