
Lividi sulla faccia, labbro spaccato, i segni delle percosse sul corpo. Una settimana fa la signora Maria Cristina ha inviato al sindaco Beppe Sala la fotografia del figlio sedicenne, picchiato brutalmente all'Arco della Pace con altri tre amici da una ventina di magrebini. Una notte di terrore che «si ripete da tempo anche in altri punti della città, da Citylife alle Colonne. Perchè non cambia nulla? Perchè dobbiamo abituarci alla violenza gratuita?». La signora Maria Luisa ieri era in consiglio comunale, seduta negli spazi riservati al pubblico. A suo nome, nell'ora dedicata agli interventi liberi, è intervenuta la capogruppo di Noi Moderati Mariangela Padalino ricostruendo i fatti e facendo presente che alla mamma «non sono arrivate risposte ma nemmeno una semplice domanda, suo figlio come sta?». Padalino ha sollecitato un incontro con l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli che per ora è rinviato. É arrivata, dopo il sollecito, una mail in cui Granelli le assicura che «quanto da lei segnalato ci addolora ed esprimiamo la nostra vicinanza» e «il Comune ha tra le sue principali preoccupazioni e obiettivi la sicurezza della città, dei suoi cittadini e di coloro che sempre di più la frequentano per svariati motivi. Sappiamo che c'è molto da fare soprattutto sulle recenti evoluzioni dei reati. A Milano è cresciuto anche il consumo di droga e quindi anche i reati di spaccio. Desta anche preoccupazione la violenza sulle donne, con prevalenza di violenze effettuate tra persone che hanno o hanno avuto una relazione». Sappiamo, prosegue, che «bisogna fare molto di più.
Per questo il Sindaco ha costituito un Comitato sulla Sicurezza e Coesione sociale che si incontra ogni 15 giorni per individuare le giuste strategie e coordinare le azioni per portare più sicurezza alla città e stiamo assumendo vigili. Intendiamo investire almeno un milione ogni anno per le telecamere».
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