Lippi affida subito l’Italia mondiale a Totti

«Francesco giocherà, non so ancora se tutta la partita. Nessuna staffetta: Del Piero al suo fianco valeva solo per la Svizzera. E ci sarà anche Nesta»

Franco Ordine

nostro inviato ad Hannover

Ha il volto soave di un maturo promesso sposo. Ma cosa fa questo Marcello Lippi da Viareggio, si sposa stasera nello stadio modernissimo di Hannover o accompagna la sua Italia, poco ammirata e molto chiacchierata, verso il suo primo mondiale? A vederlo spuntare, di bianco vestito, reduce dall’ultimo test sul prato verde smeraldo, stupisce tutti. «È vero, ho una grande serenità, sorprende anche me, sarà che li vedo scherzare, sarà che li vedo pronti», la spiegazione è bella pronta, da servire calda nel bollente clima di una sala stampa piccola e stipatissima. Ecco la vera novità di questa vigilia che arriva dopo la tempesta mediatica seguita allo scandalo e un tormentato viaggio verso Hannover segnato dai dubbi sul conto di Totti, dalle perplessità legate alla salute di Nesta. È così soave e sereno, così sicuro delle sue scelte apparecchiate in capo a tre settimane di lavoro, che il ct non nasconde i suoi piani e neanche le mosse più importanti. «Nesta è disponibile» manda a dire. Poi aggiunge: «Totti giocherà, non so ancora se tutta la partita o una parte». Ecco i due pilastri su cui poggiare le sorti della Nazionale stasera per il grande debutto contro il Ghana in un mondiale griffato «da estremo equilibrio». «A vedere le prime partite, vorremmo essere già lì, in campo» avverte ancora Lippi ed è l’unico briciolo di tensione che a fatica si fa largo.
Nesta e Totti, allora. «Perché ho visto crescere Francesco, come l’han visto i suoi compagni» è la spiegazione semplice semplice. Senza bisogno di particolari espedienti tattici, come contro la Svizzera, quando reclutò Del Piero per dargli sostegno nel rientrare. «Valeva solo per quell’amichevole», è la spiegazione tecnica che cancella dalla ribalta i falsi scoop televisivi che si rincorrono per tutto il giorno. Gioca Iaquinta con Gilardino, no gioca Toni con Iaquinta e Gilardino fuori. «Che sorpresa sarebbe se la rivelassi qui pubblicamente? Agli interessati non ho svelato il mio piano», è la sua garanzia confermata da un particolare singolare. In attesa di conoscere le scelte definitive, molti azzurri hanno promosso una “riffa”, scommesse su chi azzecca lo schieramento di partenza. È il mondiale anche questo ma il particolare risulta utile per capire come Lippi si è mosso. Ha molto visto e deciso, lasciando tutti sulla corda. Anche per evitare fughe di notizie dall’interno. È a conoscenza degli usi e dei costumi, degli sms che dalla schiera dei cronisti partono per lo spogliatoio e rimbalzano nell’etere tedesco. Totti gioca, Del Piero va in panchina ma niente staffetta all’orizzonte. «La sua eventuale presenza in campo non è legata esclusivamente a Totti», ecco la terza tessera del mosaico azzurro.
Per il giorno del battesimo mondiale, lo sposo Lippi non ha successi da mettere all’incanto. «Le vittorie non si possono promettere nel calcio, si può promettere di giocare bene. E di esibizioni positive la mia Italia ne ha già collezionate. Senza scomodare i rivali del girone di qualificazione, penso alle due amichevoli in Olanda e con la Germania» rievoca ed è l’unico accento polemico riservato al cronista di Mediaset e a un suo giudizio considerato poco generoso. «In due anni ne abbiamo fatta di strada» è la sua idea fissa: su quella idea ha costruito la Nazionale di stasera, con Zaccardo e Grosso, con De Rossi per rimpiazzare Gattuso, con le due torri gemelle in attacco dove Toni avverte qualche leggero malessere. In allenamento non trova mai la porta il perticone modenese: sarà anche questo un segnale? Non ci sono giuramenti e neanche confessioni da strappare ai suoi giocatori. Il laico Marcello Lippi incarna un altro tipo di ct, non si porta dietro l’acqua santa. «Un amico emiliano mi ha regalato del vino, si chiama “sialodato”, mi ha detto: portatelo in Germania. L’ho bevuto quasi tutto», racconta e qui la battuta dalla platea dei cronisti italiani è garantita.
Niente dubbi, niente macumbe, niente confessioni. Ma solo qualche saluto riservato al suo collega Parreira.

«È più facile sorprendere il Brasile negli ottavi che in finale, l’augurio è di ritrovarlo all’ultima sfida» sentenzia. Prima di chiudere la cerimonia con un altro soave sorriso. Sembra proprio uno stagionato promesso sposo. Ed invece è Lippi, uno appena uscito dalla tempesta mediatica dello scandalo che s’infila nel suo primo mondiale.

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