Da Lippi a Capello: il mondiale italiano è stato un fiasco

É andata male con la Nazionale campione del mondo in carica. É andata male anche a Fabio Capello, il ct dell'Inghilterra sul quale aveavamo contato in alternativa. Persino la terna di Rosetti ha fatto flop. Una lezione utile per il calcio italiano rimasto molto indietro

Da Lippi a Capello: il mondiale italiano è stato un fiasco

É andata male a Marcello Lippi e ai suoi baldi azzurri arrivati in Sudafrica con la coppa in mano. Hanno chiuso da ultimi, dietro la Nuova Zelanda addirittura il loro girone di qualificazione aprendo dalle nostre parti un processo a porte spalancate che ha coinvolto tutti, tecnici, calciatori e dirigenti del settore.
A quel punto abbiamo puntato tutte le nostre simpatie sull'Inghilterra di Fabio Capello. Era l'unico italiano rimasto in lizza, era arrivato coltivando la sicurezza di poter trascinare la sua nazionale in finale almeno e ci siamo fidati della sua sicumera. Altre volte, tante volte non aveva fallito. E invece agli ottavi di finale, per mano della Germania, è uscito tra polemiche feroci e critiche velenose. Lui si è aggrappato, secondo costume italico al gol validissimo del 2 a 2 ignorato dall'arbitro ma gli inglesi non gli hanno perdonato nè il risultato complessivo e nemmeno la qualità del suo calcio, molto modesta per non dire orribile.
Buon per lui che prima di viaggiare verso Johannesburg, grazie ai contatti con l'Inter,si era fatto rinnovare per due anni il suo contratto.
É andata persino peggio con la terna italiana rimasta al mondiale. Era l'unica possibilitò di riscatto. Roberto Rosetti non aveva disputato una stagione da numero uno. A un certo punto, per alcuni errori, il suo nome era stato depennato dalla lotta per lo scudetto perchèinadatto a Inter e Roma. Grazie a Blatter è partito lo stesso: appena c'è stato un episodio discutibile, un gol in fuorigioco di Tevez con l'Argentina, è andato nel panico.

Ha visto sul maxi-schermo che il suo assistente Ayroldi aveva preso una cantonata: ci voleva del coraggio per tornare indietro e decretare l'annullamento del punto. Non l'ha avuto, per paura del rimbortto di Blatter. Ben gli sta: in cambio si è lasciato "sputtanare" in tutto il mondo. A questo punto tornare a fischiare nel nostro torneo non gli sarà agevole.

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