Le sardine confermano la chiusura al dialogo con alcuni giornalisti ritenuti "pericolosi sovversivi fascisti". Tanto da fare una lista di proscrizione ben precisa: "Abbiamo fatto una scelta tutti insieme. Noi non andremo ospiti nelle trasmissioni di Paolo Del Debbio, Mario Giordano e Nicola Porro". A confermarlo è stato proprio Mattia Santori, che su tutti ha preso di mira il talk Fuori dal Coro su Rete 4: "Ma va là, non ci andrei neanche morto. Ci sono responsabilità evidenti in questo Paese e c'è chi ha contribuito a creare un discorso aggressivo, con questa retorica orrenda che ha diviso le persone".
Ospite della trasmissione Un giorno da pecora su Rai Radio1, il leader del movimento ha degustato un piatto di sardine che gli è stato offerto dai conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari: "Certo che mi piacciono, solo che a Bologna non si mangia molto pesce. Anzi, se mi avvertivate prima evitavo di pranzare". Il ragazzo ha raccontato poi molti aspetti della sua vita poco noti, a partire dal singolare soprannome con cui lo chiamano i suoi amici più stretti: "Nel mondo del frisbee, di cui faccio parte, mi chiamano Bambaz". E ha parlato della sua vita da sardina: "Vado forte nella categoria 'over 50', che vogliono farsi dei selfie. Ma io sono fidanzato da quattro anni, la mia ragazza è una sardina della prima ora".
"Siamo vicini al Pd"
Santori ha toccato anche il tema della politica attuale: "A Di Maio tutto si può dire tranne che non sia istituzionalmente elegante. Si è complimentato con me e mi ha augurato un buon lavoro. Giuseppe Conte poi come figura istituzionale non mi dispiace. Per me Renzi non ha fatto assolutamente bene a lasciare il Pd. Anche lui non è che abbia fatto tutto bene...". E preferirebbe avere Silvio Berlusconi piuttosto che Matteo Salvini come avversario politico: "Berlusconi ha fatto meno danni a livello di tessuto sociale in Italia, aveva un approccio meno divisivo". Non è mancata una frecciatina alla Lega e all'ex ministro dell'Interno: "Il programma politico di Salvini mi sembra non sia mai esistito, ha questi tre punti, i soliti tre temi su cui crea consenso". Successivamente ha attaccato anche Giorgia Meloni: "Non apprezzo il linguaggio politico di Fratelli d'Italia, con tutta questa propaganda fatta di slogan e trucchetti".
Si ipotizza che le sardine possano diventare un partito, ma è arrivata la smentita: "Non abbiamo intenzione di fare partiti, c'è già un sacco di gente che lo spera per rifarsi una carriera politica". Santori ha confessato: "Ci hanno fatto capire che potremmo candidarci, non in modo esplicito". Ma poi ha precisato: "Non daremo indicazioni di voto in Emilia-Romagna, non essendo un partito. L'idea è quella di fare una sorta di gruppo di pressione in cui noi presentiamo alle forze politiche non sovraniste i punti che secondo noi hanno fatto si che tante persone si siano avvicinate alle sardine".
La sardina infine non ha nascosto la vicinanza al Partito democratico: "Noi siamo evidentemente vicini al Pd e agli altri partiti di sinistra, ma non perché lo abbiamo scelto noi".
A suo giudizio ciò è dovuto al fatto che "in piazza ci troviamo tra Arcigay, femministe, antirazzisti e poi anche parte di Pd, della sinistra o di Cinquestelle. È un fenomeno spontaneo nel quale scopriamo ogni giorno la composizione delle piazze".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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