I mulini italiani: dove si trovano, le leggende e l'arte

Mulini italiani storici, esempi di arte e tradizione dal fascino ancora inalterato: dove si trovano e quali leggende ne circondano la nascita

I mulini italiani: dove si trovano, le leggende e l'arte

Mulini a vento e ad acqua, costruzioni molto utilizzate in passato e al centro di affascinanti avventure letterarie. Non parliamo però dei celebri mulini olandesi o di quelli di donchisciottiana memoria, ma dei mulini italiani che hanno contribuito a fare la storia delle aree rurali del Bel Paese.

Anche se oggi molti di questi sono stati sostituiti da mulini più moderni ed efficienti, capaci di garantire una produzione "industriale", queste costruzioni racchiudono ancora in loro un concentrato di storia, leggenda e tradizioni. Nonché di arte, arricchita anche dal fascino che solo il tempo è in grado di donare.

Quando si parla di mulini storici non si tratta però soltanto di uno sguardo al passato. Ne esistono ancora di attivi e perfettamente funzionanti, senza contare quelli trasformati in residenze profondamente suggestive.

Mulini italiani, dove si trovano quelli storici

La presenza dei mulini italiani storici è piuttosto variegata in termini di luoghi e regioni. Come è facile intuire, un po' in tutta Italia nacquero nei secoli scorsi queste tipologie di costruzione. Non tutti però sono arrivati in buone condizioni fino ai giorni nostri ma tra quelli che lo hanno fatto si nascondono dei veri e propri gioielli.

Mulini a vento

Mulino spagnolo, Orbetello

Un esempio è offerto dai mulini a vento che si trovano in prossimità delle saline di Trapani e Paceco. Siamo in Sicilia, nella punta a nord-ovest dell'isola. Sempre in queste terra, più precisamente a Marsala, turisti e appassionati possono ammirare il Mulino di Infersa.

C'è inoltre lo storico Mulino spagnolo presente a Orbetello, in Toscana, risalente al Quattrocento e unico sopravvissuto di un gruppo di nove elementi.

Mulini ad acqua

Mulinetto della Croda, Strada del Prosecco

Quando si parla invece di mulini ad acqua in molti, soprattutto i "senior", non potranno che ripensare a quello reso celebre dai vari spot pubblicitari legati a merendine e biscotti. Ne esistono però diversi, alcuni ancora oggi perfettamente funzionanti. Un esempio è il Mulinetto della Croda, situato lungo la Strada del Prosecco (località Refrontolo) tra le colline di Conegliano e Valdobbiadene. Costruito durante il XVII secolo, è non soltanto ancora in funzione ma anche visitabile.

Torniamo in Toscana per un altro esempio, offerto dal Mulino di Rovezzano, a Firenze. L'edificio è datato IX secolo: attivo fino al 1800, è ora una residenza privata. Spostandosi in Umbria si trova invece quello di Rasiglia, piccolo e affascinante borgo medievale dalle parti di Foligno (provincia di Perugia).

Rientra tra i mulini ad acqua anche quello Zoratto, a Codroipo (Udine). Tuttavia questa costruzione racchiude in sé una particolarità: anziché servire per macinare grano e cereali, questo mulino è utilizzato nella lavorazione dello stoccafisso. Sempre nella provincia di Udine, a Reana del Rojale, anche una serie di strutture dalla vocazione più tradizionale. Una di queste risulta ancora funzionante.

Altri esempi di mulini ad acqua storici italiani sono quelli di Morigerati (in provincia di Salerno) e Borghetto sul Mincio (provincia di Verona), borgo medievale suggestivamente incastonato tra boschi e campagne.

Mulini storici tra arte e leggenda

I mulini storici hanno rappresentato per il Medioevo e per l'epoca moderna un esempio di arte edile e ingegneristica notevole. Evidente l'impatto sullo sviluppo delle aree rurali e per la crescita delle società a quei tempi fortemente improntate al lavoro agricolo.

Malgrado le ricerche e i vari progetti che si sono susseguiti nel corso della storia, non potevano mancare anche in questo caso miti e leggende. Una di queste vede la dea romana Cerere, protettrice della terra e della fertilità, nel ruolo di benefattrice dell'umanità.

Impietosita per la fatica fatta dalle schiave che macinavano il grano, si narra che la divinità ordinò alle ninfe Naiadi di sostituire le donne sollevandosi fino alla sommità della ruota provocandone la rotazione. Un po' come accade di fatto quando la corrente aziona i mulini ad acqua.

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