Sorgenti, grotte e ricci di mare: le bellezze di Castro Marina

Castro Marina è una località di villeggiatura ricca di storia, di bellezze naturali e bontà gastronomiche: nelle grotte passarono gli uomini preistorici

Sorgenti, grotte e ricci di mare: le bellezze di Castro Marina

Castro Marina è una delle più suggestive località marittime, posta sulla costiera adriatica della provincia di Lecce. Non si tratta semplicemente di un luogo di villeggiatura, molto spesso preferito dalle famiglie più che dai giovani per via della sua proverbiale tranquillità, ma di una cittadina ricca di storia e di cultura, oltre che di tipicità gastronomiche.

A Castro - si chiama così il paese di cui la marina rappresenta un quartiere posto più in basso sul livello del mare - infatti si possono trovare prodotti di mare unici all’origine, come la cosiddetta cozza castrense, ormai commercializzata in tutta Italia, o i ricci di mare, da cui si ricava un gustoso ragù oppure che si possono consumare crudi, direttamente dal carapace con un cucchiaino o un tozzo di pane di grano, magari accompagnando tutto con un pezzo di provola.

Qui, dove passa il 40esimo parallelo, le albe sono particolarmente affascinanti: il sole emerge da un mare verde e cristallino, lo stesso mare nel quale si può osservare il fenomeno della fatamorgana, con le barche che, sebbene in acqua, sembrano fluttuare nell’aria. Fare il bagno qui è un’esperienza interessante, tanto più che lungo alcune spiagge rocciose è possibile incappare in improvvise correnti fredde davvero rigeneranti e sorprendenti.

Le grotte di Castro Marina

Castro Marina

Tra le bellezze naturali da ammirare in questa località ci sono le grotte, ovvero grotta Zinzulusa, grotta Romanelli, grotta Azzurra e grotta Palombara.

Se la grotta Zinzulusa è quella dalle maggiori suggestioni per via della presenza di strutture carsiche, nello specifico stalattiti, di un bacino interno di acqua dolce e per essere abitata dai pipistrelli, la grotta Romanelli è invece quella più celebre a livello storico. Qui sono stati infatti trovati resti umani, suppellettili e disegni sulle rocce che risalgono al Paleolitico. Anche nella grotta Zinzulusa tuttavia si trovano testimonianze preistoriche.

Niente pipistrelli invece nella grotta Palombara, ma tanti nidi di colombi - ma anche di gheppi e falchi - mentre invece nella grotta Azzurra si può osservare un’acqua marina che digrada dal verde al blu più intenso, grazie a un fenomeno legato alla rifrazione della luce.

Tutte le grotte possono essere visitate, con l’eccezione di un luogo posto all’interno della grotta Zinzulusa, il cosiddetto Cocito, al fine di tutelarne l’ecosistema interno.

La leggenda di Castro Marina

Castro Marina

La più nota leggenda castrense è legata proprio a una delle grotte, la grotta Zinzulusa. Si narra che a governare la città, in un tempo lontano lontano, ci fosse un barone avido e malvagio. Questo barone fece morire la moglie di crepacuore, lasciando che la figlia vivesse di stenti, vestita solo di stracci. Ma come nella fiaba di Cenerentola, una fata venne in soccorso della giovane, gettando via le sue vesti e ricoprendola di abiti sontuosi.

Gli stracci vennero portati via dal vento, trasformandosi nelle stalattiti che adornano la grotta.

Il malvagio barone invece morì cadendo da un’alta scogliera: nel punto in cui cadde si formò il Cocito, un bacino interno alla grotta posto più in basso rispetto al resto dell’ambiente.

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