Lite tra bulli a colpi di pistola: ucciso a 19 anni

Milano, da una parte la vittima, aspirante boss di periferia, dall’altra un ragazzo di due anni più grande, da poco assunto come guardia giurata. E finisce in tragedia. Al centro della sfida una ragazza contesa, la fidanzata dell’omicida: i due spalleggiati dai rispettivi amici si sono affrontati in mezzo alla strada

Lite tra bulli a colpi di pistola: ucciso a 19 anni

da Milano

Un giovane bullo con qualche precedente alle spalle, ambizioni da ras del quartiere, alcuni slanci di troppo nei confronti della ragazza di un altro e un paio di dosi di cocaina in tasca. Un tipo oltre le righe che non per questo meritava di morire ad appena 19 anni, in mezzo a una strada, colpito da una pallottola al torace sparatagli da una guardia giurata di appena due anni più grande: lui è scappato subito dopo insieme a due amici ma i carabinieri di Corsico lo hanno arrestato nemmeno un’ora dopo.
Il morto si chiama Antonio di Bella e abitava ad Assago dove, l’altra sera, intorno alle 22 e insieme ad altri tre giovani della sua banda (scomparsi subito dopo il ferimento mortale) si era dato appuntamento con il suo assassino Davide Malgeri, guardia giurata milanese e in servizio a Trezzano sul Naviglio. Con Malgeri ad Assago, in via Matteotti, erano arrivati due operai suoi amici e vicini di casa a Milano, nel quartiere «Greco», Fabio Stanzione, 20 anni e Marco Cimino, 19enne, tutti incensurati e ora accusati di concorso in omicidio aggravato da futili motivi.
«Ho portato la pistola perché sapevo che anche gli altri sarebbero stati armati e poi anche perché, dopo, dovevo entrare in servizio» ha spiegato Malgeri ai carabinieri, sostenendo di aver sparato con la pistola d’ordinanza, una 9x21, ben sette colpi (uno solo, sfortunatamente mortale, quello esploso contro la vittima, ndr) dopo che Di Bella, con le sue provocazioni, gli aveva fatto «perdere la testa». In realtà «gli altri» avevano qualche mazza da baseball.
Le questioni in ballo tra i due gruppetti, tra i quali pare ci fossero state in precedenza altre frizioni, riguardavano in particolari due argomenti: la pretesa supremazia di Di Bella nel quartiere e le donne. La vittima, infatti, era animata da uno sfrenato desiderio di affermazione personale e puntava a farsi confermare dai suoi coetanei il ruolo di piccolo boss del quartiere, inoltre corteggiava insistentemente la fidanzata di Cimino. Tanto per gettare benzina sul fuoco bisogna sottolineare, inoltre, che un altro dei componenti della sua piccola banda - e presente al momento del delitto - era appena diventato il ragazzo della ex di Stanzione.
Tutti moventi troppo banali per arrivare a un delitto. Tuttavia Di Bella deve aver schiacciato un po’ troppo l’acceleratore della sua boria se, come raccontano i carabinieri, si è tolto la maglietta e, in una sorta di sceneggiata in mezzo alla strada, ha sfidato Malgeri ad alta voce e più volte affinché l’altro gli dimostrasse di «saper usare la pistola!».
«A quel punto non ho capito più niente, - ha raccontato in seguito Malgeri ai militari - ho avuto paura e ho iniziato a sparare per aria... uno, due, tre colpi... Dopo il sesto ho rivolto l’arma verso Di Bella». Purtroppo quell’unico proiettile ha attraversato il torace del 19enne da destra a sinistra, danneggiando irrimediabilmente gli organi vitali. E a nulla, sono valse le cure immediate prestategli all’ospedale San Paolo.


Il suo assassino e i suoi due complici - tutti in preda al panico più totale - sono stati arrestati a bordo della loro Ford Fiesta a Trezzano dopo che una testimone del fatto aveva indicato l’assassino come «un tipo somigliante a una guardia giurata che lavora a Trezzano sul Naviglio».

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