Ora spunta un "movente terroristico" dietro l'attacco nella metro di Londra da parte di un uomo che, al gridi di "Questo è per la Siria", ha accoltellato tre persone, di cui una alla gola.
Materiale a conferma di un presunto attacco terroristico sarebbe stato trovato - a detta del Guardian - dalla polizia perquisendo il suo appartamento, anche se non si conosce ancora la natura degli oggetti ritrovati. Testimoni citati dal Telegraph insistono nel dire che l'aggressore della stazione di Leytonstone avrebbe avuto anche un machete, oltre al coltello che ha usato, e aggiungono di aver temuto che volesse decapitare una delle sue vittime.
Ma per Roy Ramm, ex capo di Scotland Yard, il profilo dell'aggressore appare comunque quello di un lupo solitario nel contesto di un'azione "isolata", quasi "casuale". Ramm, intervistato dalla Bbc, allontana inoltre ogni paragone con i due giovani di origine africana che nel 2013 massacrarono sempre a Londra il soldato Lee Rigby, dicendo di aver avuto piuttosto l'impressione che l'aggressore di ieri sera fosse una sorta di balordo violento, "isolato" e senza alcun preciso "piano di fuga".
Intanto migliorano le condizioni dell'uomo di 56 anni accoltellato alla gola: la vittima più grave dell'aggressione è ancora grave ma fuori pericolo.
Secondo alcune testimonianze l'aggressore - armato con un coltello lungo 7,5 cm, ma in possesso anche di un machete che non è riuscito a usare - avrebbe cercato di sgozzarlo. Gli altri due feriti, come diagnosticato fin dalla notte, hanno riportato invece solo conseguenze lievi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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