"Loro non possono darci lezioni di responsabilità"

Il capogruppo Riccardo Truppo spiega perché FdI non ha votato

"Loro non possono darci lezioni di responsabilità"
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«La maggioranza in consiglio ieri ha preteso di darci una lezione di responsabilità quando la maggioranza di centrodestra è stata relatrice di una legge che avrebbe aiutato questa amministrazione, proprio per un senso di responsabilità». Il pensiero di Riccardo Truppo, capogruppo di FdI in Comune che ieri non ha partecipato al voto, dopo il dibattito in aula sull'ordine del giorno presentato da Pd, Riformisti, dal presidente della Commissione urbanistica (in quota Pd) Ceccarelli e del consigliere della Lista Sala Marco Fumagalli.

Ci spiega meglio?

«Abbiamo deciso di non votare in dissenso con l'atteggiamento di questa amministrazione, che ha deciso di respingere le nostre proposte per una soluzione concreta al blocco dell'urbanistica».

Quali?

«Avevamo proposto di istituire un fondo di garanzia di 150 milioni per riparare il Comune da possibili processi, indagini in corso, richieste danni, mancati oneri o mancate monetizzazioni».

Ma...?

«Il nostro emendamento al bilancio è stato bocciato. Ma non è finita....».

Cos'altro è accaduto?

«Il sindaco Sala e la sua maggioranza non si sono nemmeno degnati di rispondere all'invito della Procura di avviare l'iter della giustizia riparativa, un tavolo di mediazione che consente di scogliere i nodi delle varie indagini. Non solo, dopo la riforma Cartabia il percorso non prevede nemmeno l'ammissione di colpevolezza. Ma loro non l'hanno capito...».

Ha parlato di altre due proposte...

«L'azzeramento di tutti i vertici dell'urbanistica che permetta di rilanciare il settore e soprattutto di sbloccare tutte le pratiche ferme. In sostanza bisognerebbe immaginare una procedura di emergenza per cui si cambiano i funzionari, si riaprono gli sportelli e si costitisce un task focre per smaltire tutte le pratiche inevase. Infine esiste la possibilità di convertire le Scia in permessi a costruire».

Ieri in consiglio la maggioranza di centrosinistra si è spaccata proprio sul modello Milano, uno dei cardini del programma politico di Sala.

«La maggioranza si spacca, il sindaco non si presenta in aula e noi dovremmo votare un

documento politico che chiede al Parlamento di chiudere la pratica sul Salva Milano?! Il senso di responsabilità verso la città e il Paese l'abbiamo già dimostrato con il voto alla Camera e con le nostre proposte costruttive».

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