Rigore, trasparenza e lotta agli sprechi: questa la linea politico-amministrativa da seguire per affrontare la crisi economica regionale dovuta principalmente alla disastrosa situazione dei conti sanitari, ma anche al congelamento da parte del Consiglio dei ministri, dei fondi Fas, destinati alle aree sottoutilizzate, che il Lazio non potrà utilizzare. Lo sa bene il presidente della Regione Renata Polverini che, pur non avendo la minima responsabilità sui bilanci in rosso, ha ora il dovere di varare misure impopolari per porre rimedio alla voragine, allargatasi nel corso degli ultimi anni. Ma siccome in questo periodo la necessità di risparmiare è ormai diventata un imperativo (alla luce del tracollo greco e della nuova crisi delle borse), tutti parlano anche della possibilità di tagliare i costi della politica. Il ministro Roberto Calderoli, per esempio, ha proposto di abbassare del 5 per cento gli stipendi di ministri e parlamentari. «Se parliamo della classe politica e dei dirigenti pubblici - ha detto ieri mattina Renata Polverini a margine dellinaugurazione del Forum Pa 2010 alla nuova Fiera di Roma - sono assolutamente daccordo con Calderoli, perché molto spesso hanno stipendi effettivamente molto alti. E il ragionamento può essere applicato anche ai consiglieri regionali».
«Ho già detto a tutte le società ed enti della Regione - ha annunciato il presidente - e ho inviato una nota ai cda in cui dico agli amministratori di rivedere i loro emolumenti, perché in molti casi sono eccessivamente alti. È anche previsto - ha continuato Polverini - un processo di alleggerimento di questi enti: verranno chiuse le società inutili e verrà creato un coordinamento tra le varie società che molto spesso lavorano in maniera svincolata».
Nella prossima giunta regionale il governatore presenterà, inoltre, le «linee guida per una legge regionale in attuazione al decreto Brunetta». Il documento, ha spiegato Polverini, «è già pronto. Abbiamo trovato una macchina ferma - ha aggiunto - dal punto di vista dei processi di modernizzazione. Stiamo lavorando sulla posta elettronica certificata, stiamo anche lavorando su tutto quello che realizzerà un servizio migliore, più veloce e che soprattutto produrrà dei risparmi».
«Il taglio delle 6 direzioni regionali avvenuto nella prima giunta - ha detto - è stato solo linizio di un processo che deve portare a una maggiore efficienza ma anche ad avere una macchina burocratica meno pesante. Nella legge che presenteremo - ha concluso - cè anche lavvio di un processo di delegificazione, come avevo detto in campagna elettorale, per arrivare ad avere dei testi unici e dei codici perché purtroppo, per le imprese e per i cittadini, il sistema è farraginoso e ci sono troppe leggi che si sono accumulate negli anni».
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