Luxuria confessa: "Ho amato una donna ma da piccolo mi picchiavano"

Vladimir Luxuria rivela l'amore passato per una donna e racconta la difficile adolescenza a Foggia, quando per il solo fatto di essere gay veniva picchiato con i bastoni

Luxuria confessa: "Ho amato una donna ma da piccolo mi picchiavano"

Vladimir Luxuria è una donna forte, sicura di sé, che non teme di raccontare il suo passato e ciò che l'ha resa quella che è oggi. Il Corriere della Sera l'ha incontrata a Torino, in una gelida mattina invernale. Ha parlato del suo impegno attivo nella lotta contro le discriminazioni di genere, dei viaggi e, soprattutto, dell'adolescenza difficile, vissuta nel profondo Sud tra gli ani Settanta e Ottanta.

"Sono abituata alla gentilezza. Da adolescente era una maschera necessaria. Sai che cosa significa essere stati ragazzi omosessuali nel Sud Italia degli anni Settanta e Ottanta? Significa che le prendevi e basta", ha detto Vladimir Luxuria ricordando gli anni difficili a Foggia, quando non servivano nemmeno le ferventi ideologie politiche dell'epoca per ricevere botte, anche con i bastoni, se si era omosessuali. "A casa inventavo ogni volta scuse assurde per giustificare le ferite in faccia, non potevo dire che mi piacevano gli uomini e che volevo uscire con il rossetto. E in Questura nessuno mi avrebbe aiutato", sottolinea Luxuria, che da tanti anni si batte per fare in modo che non accadano più episodi di violenza e che venga istituito il reato di omofobia.

Erano altri tempi, non c'era la coscienza civile attuale e non esistevano nemmeno parole come femminicidio, bullismo e omofobia: "Eravamo anime perse e tanti svanirono davvero. Anche io, ad un certo punto, mi stavo perdendo: alcol, droga, persino sesso a pagamento. Era un tempo di mezzo tra l’adolescenza e la vita a Roma, prima dell’attivismo vero e proprio. Poi mi salvò il buddismo." Vladimir Luxuria è stata una delle attiviste che ha contribuito maggiormente alla nascita delle associazioni in difesa della comunità LGBT. Oggi ringrazia don Andrea Gallo per averla salvata dal percorso di autodistruzione, per averla riportata alla fede cattolica: "Diceva che chi mi emarginava non aveva mai letto il Vangelo."

Nella lunga intervista concessa al Corriere della Sera, Vladimir Luxuria rivela un retroscena inedito della sua vita, rimasto finora nascosto. In passato, molti anni anni fa, amò una donna: "Si chiamava Sarah, una ragazza inglese bellissima che conobbi a sedici anni in discoteca. Mi sentivo attratto ma allora non riuscii ad avere nessun tipo di rapporto intimo." Un amore platonico ma molto intenso per Vladimir Luxuria, diverso dal sentimento d'amore tradizionale ma non meno coinvolgente o emozionante. Forse è anche con quell'esperienza, così diversa da quelle fatte fino a quel momento, che Vladimir Luxuria ha potuto avere una visione completa dell'amore e dei tanti significati celati in questa parola. "Lo ha capito anche la mia famiglia. Quando organizzammo il primo Gay Pride nella mia città mio padre, autotrasportatore foggiano, arrivò con il suo camion dove per una volta non c’erano pomodori ma drag queen", dice con affetto Luxuria, ricordando che anche suo fratello, capo della tifoseria foggiana, quella volta si presentò con un vistoso boa di struzzo al collo, senza che nessuno dei suoi amici dicesse nulla.

Oggi, Vladimir

Luxuria è single. È finita da poco una relazione forte e intensa con un ragazzo curdo di passaggio in Italia, ma lei non si demoralizza: "Sono certa che un amore arriverà. E io sarò bellissima."

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