Lvmh acquista Cova, la pasticceria milanese con 2 secoli di storia

La storica pasticceria dove si ritrovavano Verdi, Mascagni e Puccini passa ai francesi

Lvmh acquista Cova, la pasticceria milanese con 2 secoli di storia

Il lusso è dolce a Milano. Il colosso Louis Vuitton-Moet Hennessy (LVMH) ha acquisito una partecipazione di maggioranza nel capitale sociale della Pasticceria Confetteria Cova, titolare del marchio Cova e proprietaria della società Cova Montenapoleone Srl che gestisce la storica pasticceria milanese.

La pasticceria Cova nacque nel 1817 a fianco del Teatro alla Scala, fondata da Antonio Cova, un soldato di Napoleone. E subito divenne luogo di ritrovo del dopo teatro per attori e musicisti. La pasticceria ha poi accompagnato la città nelle diverse fasi della sua storia: durante le Cinque Giornate fu punto d’incontro di patrioti, nella seconda guerra mondiale fu colpita dai bombardamenti. Nel 1950, infine, si trasferì in via Montenapoleone, fra le strade del Quadrilatero della moda. Nel 2007 e 2008 viene insignita dei titoli di bottega storica dal comune di Milano e di esercizio di rilevanza locale dalla provincia. Ancora una volta, però, i francesi vengono a fare shopping nella Penisola per portarsi a casa i gioielli migliori. La famiglia Faccioli, con Paola e Daniela, continuerà ad essere presente non solo nel capitale della società, ma anche nel management per "garantire la continuità ed il successo che Cova ha saputo conquistare nel corso di quasi 200 anni". L’operazione ha il duplice obiettivo di "preservare questa vera e propria istituzione della storia milanese, mantenendo negli attuali spazi la pasticceria di via Montenapoleone", e al tempo stesso "sostenere con forza il suo sviluppo a livello internazionale, grazie alle sinergie messe a disposizione dal gruppo LVMH".

Dal panettone al pandoro, dal gelato artigianale al cioccolato. Cova è da sempre luogo di incontro della vita milanese, tra i suoi tavoli presero corpo i moti delle cinque giornate, fu culla di nuovi movimenti letterari ed artistici che videro in Verdi, Mascagni e Puccini alcuni dei principali protagonisti. Nell’elenco dei libri che citano Cova c’è persino Addio alle Armi di Ernest Hemingway, Quante donne di Enzo Biagi e Rosso corallo di Sveva Casati Modignani. Oggi, questo salotto continua a essere cuore pulsante nel mondo dell’arte, della moda e della cultura. Non solo quadrato della moda milanese, una ventina d’anni fa è iniziata l’espansione internazionale con l’apertura, mediante accordi di franchising, di caffè Cova a Hong Kong, in Cina e in Giappone e si accelererà negli anni a venire.

Il gruppo LVMH prosegue nella sua strategia di acquisizione di realtà familiari, mantenendo nel capitale e nel management delle società acquisite le famiglie fondatrici, così da tramandare la cultura d’impresa e da garantire una migliore crescita. È accaduto così negli ultimi anni per Fendi, con Carla Fendi e Silvia Venturini Fendi, per Emilio Pucci, con Laudomia Pucci e infine per Bulgari, con Francesco Trapani ed i fratelli Paolo e Nicola Bulgari.

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