Pier Luigi Gardella
Una fotografia ritrovata sulla «Storia fotografica del fascismo» di Renzo De Felice, ricorda che tra pochi giorni Genova festeggia la Madonna della Guardia e nello stesso tempo incuriosisce il vedere la statua della Vergine mentre arriva in una città eritrea negli anni dell'Impero fascista. È proprio il Rettore del Santuario monsignor Marco Granara a spiegare l'incredibile diffusione del culto della Madonna della Guardia in tutto il mondo almeno dal XIX secolo. Ed a proposito dell'Eritrea una sorella della Clarisse Cappuccine di Genova in via Domenico Chiodo, suor Meheret, proveniente proprio dall'Eritrea, conferma l'esistenza di almeno due piccole parrocchie eritree, nei villaggi di Mendefera e di Digsa, dove si venera l'effigie della Madonna della Guardia. Lei stessa rimase felicemente stupita quando, per la prima volta, si recò al Santuario di Monte Figogna e vide la stessa statua che si venerava nella sua Missione.
Monsignor Granara, insistendo su questa universalità del culto, ricorda che tale diffusione è ancor più bella perché non è stata direttamente voluta dalla Chiesa, dalla gerarchia ecclesiastica, bensì è frutto dell'iniziativa dei nostri emigranti, o dei nostri coloni inviati in terre straniere. È partito sempre da questa gente umile il desiderio di avere vicino a sé quel simulacro che tanto avevano pregato sul Monte Figogna. Così come Benedetto Pareto edificò con le sue forze e con quelle dei popolani della Valpolcevera la prima edicola sul luogo dell'apparizione, così questa gente ha voluto in terre lontane conservare quel modo di pregare, rivolgendosi alla Madonna della Guardia che tanto era loro familiare nella loro Genova. L'elenco sarebbe lungo, ma dall'Africa all'America Latina, dall'India al Nordamerica, dove c'è una famiglia genovese, è facile trovare la chiesa, la statua, la piccola edicola dedicata alla Madonna della Guardia.
Ultimamente è stato addirittura sottoposto a monsignor Granara il progetto di un'associazione di radioamatori per collocare nel territorio italiano dell'Antartide una statua della Madonna della Guardia, così come già esistono un luogo di culto ortodosso ed uno ebraico. Un progetto già finanziato da volontari ed al quale ben volentieri il Rettore ha dato lassenso e del quale ne sarebbe rimasto entusiasta lo stesso Cardinal Bertone.
Monsignor Granara sottolinea come la Madonna potrebbe essere l'anello di congiunzione tra le tre grandi religioni monoteiste: cristianesimo, ebraismo e islamismo. La Myriam ebrea, la Maria alla quale il Corano dedica alcune delle sue più belle frasi, la nostra Madre di Dio. Se un dialogo tra queste tre religioni potrà continuare, sarà certamente attraverso di lei.
Venendo alle celebrazioni programmate per quest'anno, il tema dominante sarà la famiglia. Il Rettore del Santuario è preoccupato dalle tante madri che giungono alla Guardia implorando la preghiera per i loro figli, che male interpretano il significato del matrimonio. Monsignor Granara si rifà al cardinal Siri che diceva: «Tutti i segreti arrivano alla Guardia, tutte le tragedie si risolvono alla Guardia». Domenica 27 agosto si svolgerà la «Festa delle Famiglie e della Fedeltà», con celebrazione di anniversari di nozze, inaugurazione del «Punto famiglia» una specie di pronto soccorso per le famiglie in difficoltà e l'inizio lavori della «Casa Oasi Guardia Famiglie» creata per aiutare le famiglie e i giovani prossimi al matrimonio.
Il Cardinal Bertone salirà alla Guardia la sera della Vigilia col pellegrinaggio popolare a piedi e la celebrazione della S. Messa alle ore 21. Secondo la tradizione si svolgerà poi la giornata del 29 agosto con celebrazioni religiose e la Processione con l'Arca della Madonna ed i crocifissi delle Confraternite.
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