In maggio il numero più basso di caduti Usa in Irak

Bagdad. Sono diciannove i militari americani rimasti uccisi in Irak nel maggio scorso, mese che ha fatto registrare il livello più basso di perdite Usa dall’invasione americana dell’Irak nel marzo 2003. Ne ha dato notizia il sito internet indipendente «icasualties.org».
In aprile i soldati americani uccisi in Irak erano stati 52, in un periodo segnato da intensi combattimenti a Bagdad tra le truppe Usa e le milizie sciite del leader radicale Moqtada Sadr.
In maggio tali scontri e violenze sono calate nettamente d’intensità.
Il 25 maggio scorso il comando americano si era felicitato del calo generalizzato delle violenze in Irak, sceso la settimana precedente al livello più basso dal marzo 2004.
In totale - sempre secondo il sito «icasualties.org» - sono 4.084 i soldati americani uccisi in Irak dall’invasione del Paese mediorientale nel marzo 2003.
Ieri intanto è stato avviato il ritiro dall’Irak delle truppe australiane. Il nuovo premier laburista Kevin Rudd aveva fatto questa promessa in campagna elettorale e puntualmente le operazioni di rimpatrio dei 550 soldati di Canberra in Irak sono cominciate.

L’Australia, un solido alleato degli Usa, è stato uno dei primi Paesi a inviare soldati per la guerra in Irak. Oltre alle truppe da combattimento, ha messo a disposizione navi ed aerei nel Golfo per proteggere le piattaforme petrolifere irachene offshore: questo impegno continuerà.

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