Assedio a Patarnello dopo la mail anti Meloni: maggioranza contro le "toghe militanti"

La mail del giudice anti Meloni ha scatenato tensioni tra governo e magistratura. La maggioranza chiede interventi per garantire l'indipendenza e il rispetto delle leggi

Assedio a Patarnello dopo la mail anti Meloni: maggioranza contro le "toghe militanti"
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La contrapposizione ormai è frontale. La mail del giudice di Cassazione Marco Paternello ha reso più acuto lo scontro tra politica e parte della magistratura. Nel mirino degli esponenti della maggioranza non c’è soltanto il giudice autore della mail. Sono già partiti un’interrogazione parlamentare e una segnalazione al Consiglio superiore della magistratura per valutare l’ipotesi di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale. Il nuovo decreto, nelle intenzioni di Palazzo Chigi, ha la funzione di fare chiarezza sulla gerarchia delle fonti garantendo tutti i presupposti per individuare i Paesi sicuri e quelli che non lo sono.

La politica, però continua a tenere alta la guardia contro quelle toghe che vengono considerate "militanti". A iniziare dai dirigenti della Lega che da via Bellerio fanno uscire un comunicato al vetriolo. "Dalle toghe ci si aspetta che applichino la legge - recita il comunicato del Carroccio -, che non cerchino di ribaltare il voto popolare e che la smettano di fare comizi sfruttando ruolo e impunità. Lascino governare chi è stato scelto dagli italiani: se vogliono fare politica si dimettano e si candidino col Pd". Nel comunicato si chiede all’Anm anche di "fare autocritica" per "ritrovare equilibrio e moderazione".

Un equilibrio che ancora manca. E che, sostiene Adriano Paroli, vicecapogruppo azzurro al Senato, va riconquistato soprattutto parteno dalla nota diffusa dalla corrente Magistratura indipendente dove si sostiene che le toghe "devono fare il proprio lavoro senza opporsi alla politica del governo di turno o del Parlamento in modo strumentale". "Il caso della mail del magistrato Patarnello - spiega Paroli - ha svelato una politicizzazione da parte di una certa magistratura".

"Ora - commenta soddisfatta Michaela Biancofiore (Noi moderati) parlando del decreto - la legge non potrà essere disapplicata dal giudice, a maggior ragione perché chiarisce meglio quali sono i compiti del potere esecutivo e tra questi c'è sicuramente la decisione su quali Paesi sono da considerare sicuri per la convivenza civile.

Molto bene ha fatto quindi il presidente Meloni a riunire d'urgenza il Cdm per sbloccare una situazione che avrebbe determinato effetti inaccettabili. Tutti i giudici e tutti i pm hanno ora un'ulteriore opportunità di essere e apparire davvero indipendenti e terzi".

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