
«Che la giustizia non funzioni è sotto gli occhi di tutti». È la prima volta che il leader dell'Associazione nazionale magistrati ammette il fallimento del sistema giustizia. E non è un caso che a farlo sia un esponente della corrente più moderata come Cesare Parodi di Magistratura indipendente, scelto da tutti alla guida del sindacato delle toghe per provare a orientare la riforma della giustizia di cui si discute in Parlamento. Parodi se la prende «con le carenze spaventose sul piano amministrativo, di organico e tecnico», insomma «del contesto nel quale siamo chiamati a lavorare». Purtroppo per lui, gli italiani sanno che le cose stanno molto diversamente.
La deriva correntizia è lungi dall'essere sconfitta, ancora oggi è la bussola delle nomine e delle carriere al Csm. Uno dei predecessori di Parodi è Luca Palamara, rimasto di fatto l'unica vittima del Sistema che aveva denunciato, un sistema di potere rimasto scalfito in minima parte che si nutre delle promozioni di giudici e pubblici ministeri decise a tavolino. Quando due teorici antagonisti al processo si mettono d'accordo per fare carriera il cortocircuito è immediato. Lo diceva anche Piero Calamandrei, «può accadere che il magistrato sia portato naturalmente a considerare come ottimo modo di render giustizia quello che meglio giova alla sua propria carriera, un assillo che può diventare ossessione», da qui la necessità di separare funzioni e carriere come teorizzava Giovanno Falcone. Ma da cosa si misura il fallimento della giustizia? L'Italia ha il record degli errori giudiziari, vedi il clamoroso caso del sardo Beniamino Zuncheddum dietro le sbarre per 33 anni da innocente. Dal 2017 al 2024 ci sono state quasi 6mila ingiuste detenzioni risarcite dallo Stato con 254,5 milioni di euro. Di contro, le azioni disciplinari verso i magistrati responsabili sono state 89: 44 archiviazioni, 28 assoluzioni, 8 censure e 1 trasferimento.
Nove condanne su seimila errori vuol dire sanzionare lo 0,15% di chi sbaglia, tanto paga Pantalone cioè noi. Le azioni disciplinari promosse dal ministro della Giustizia l'anno scorso? Zero. «Colpa dei magistrati fuori ruolo in Via Arenula», maligna Enrico Costa di Forza Italia. Che ne pensa l'Anm?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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