La sezione immigrazione del tribunale di Bologna ha ritenuto "sussistenti" i presupposti per un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea per chiedere quale sia il parametro "sulla cui base debbono essere individuate le condizioni di sicurezza che sottendono alla designazione di un Paese terzo come Paese di origine sicuro". Una risposta dei giudici alla decisione del governo di istituire la lista dei Paesi sicuri per decreto dopo il blocco imposto dal tribunale di Roma. Il presidente relatore del documento con il quale si è rinviata la decisione è il dott. Marco Gattuso, giudice togato della Seconda sezione civile del tribunale.
Lo scorso 22 settembre, il giudice è stato autore di un documento pubblicato sul periodico Questione Giustizia della corrente "Magistratura democratica" dal titolo "Tre domande sui Paesi sicuri". Si tratta di una lunga relazione nella quale si esaminano, si legge nell'intestazione, "tre problemi che si pongono avanti alla commissione territoriale e al giudice in ipotesi di manifesta infondatezza per chi viene da un Paese di origine sicuro. In particolare, ci si interroga se sia necessaria una procedura accelerata ai fini della dichiarazione di manifesta infondatezza; che valutazione debba farsi delle allegazioni del richiedente asilo ai fini della manifesta infondatezza; che valutazioni siano possibili quando oggetto del giudizio non sia il ribaltamento della presunzione, ma la sua contestazione".
Gattuso, inoltre, lo scorso 12 aprile è stato relatore in un panel durante l'evento "Immigrazione in Europa e diritti fondamentali" organizzato da Magistratura Democratica all'Università Roma Tre. Il momento di cui il giudice di Bologna è stato protagonista si chiamava "Immigrazione e giurisdizione: un mosaico normativo alla prova delle corti" e come coordinatore prevedeva la presenza della dottoressa Silvia Albano, giudice del tribunale di Roma, presidente di Magistratura Democratica, nonché tra le firme della non convalida del trattenimento dei migranti nei centri in Albania.
Ma il giudice Gattuso non è esposto solamente sul piano dell'immigrazione, perché sono documentate le sue partecipazioni a diversi eventi organizzati dal Partito democratico. Il 17 settembre 2011, risulta essere stato tra i relatori dell'incontro "Gay e lesbiche, giudici e legislatori" alla "Festa nazionale dei diritti" organizzata dal Partito democratico al Parco Nord. E ancora, qualche anno dopo, a settembre 2018, il giudice risulta presente alla Festa Nazionale di Dems nel dibattito "l'Europa dei diritti per un partito rinnovato" insieme, tra gli altri, a Monica Cirinnà, ex senatrice Pd. È particolarmente attivo nel sostegno alla pratica della GPA e proprio sul tema, nel 2016, si è fatto promotore di un documento-appello in favore dell'allora istituto della step-child adoption, considerata la "garanzia minima" per le famiglie omogenitoriali.
In qualità di promotore, ma soprattutto di qualità di rappresentante di Magistratura democratica, Gattuso, come riportato dal sito di Sinistra, ecologia e libertà (antenato di Avs), che "questo istituto esiste da oltre quarant’anni per le coppie eterosessuali ed esiste in tutti gli altri Paesi europei anche per i figli delle coppie omosessuali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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