Sciopero Anm contro la separazione delle carriere. Rabbia penalisti: "Modi sbagliati"

La strigliata delle Camere Penali: "Lo scontro istituzionale rischia di compromettere l'immagine stessa della magistratura"

Sciopero Anm contro la separazione delle carriere. Rabbia penalisti: "Modi sbagliati"
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Una giornata di sciopero, il prossimo 27 febbraio, contro il ddl costituzionale, approvato in prima lettura alla Camera lo scorso giovedì, che prevede la separazione delle carriere in magistratura e l'istituzione di un doppio Csm e di un'Alta Corte disciplinare. Così l’Associazione nazionale magistrati protesta contro il governo guidato da Giorgia Meloni, una mobilitazione che vedrà anche delle iniziative durante le cerimonie per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, come l’uscita dall’aula quando il ministro Carlo Nordio prenderà la parola. Ma l’Anm deve fare i conti con la dura critica firmata dalle Camere Penali.

"L'Anm ha deciso di protestare contro la riforma della separazione delle carriere conducendo l'intera magistratura non solo contro il Governo ma anche contro il Parlamento che quella legge sta approvando, in uno scontro istituzionale che rischia non solo di alterare ancora una volta i necessari equilibri fra i poteri dello Stato ma di compromettere l'immagine stessa della magistratura", il j’accuse degli avvocati penalisti. Secondo le Camere Penali, il sindacato delle toghe ha deliberato lo sciopero e le varie iniziative “impugnando provocatoriamente una copia della Costituzione, dimenticando che è proprio l'articolo 111 di quella Costituzione che vuole che il processo si svolga davanti a un giudice terzo. E terzo è solo quel giudice che non ha alcun vincolo e colleganza con il pubblico ministero".

Per gli avvocati penalisti si tratta di una riforma auspicabile e necessaria, sottolineando che la contestata separazione delle carriere mira a “realizzare questa condizione necessaria per l'attuazione del codice accusatorio e del giusto processo nell'interesse della giustizia e di tutti i cittadini”. “E saranno i cittadini con il loro voto, dopo quello del Parlamento, a dire quale giustizia e quale magistratura desiderano per il futuro del nostro Paese", hanno aggiunto.

Sulla mossa dell’Anm è intervenuto anche il vicepremier Antonio Tajani, che ha ribadito come protestare sia legittimo ma i modi siano sbagliati: “Perché un magistrato deve essere sempre al di sopra delle parti. La riforma della giustizia che noi stiamo realizzando è una riforma voluta dai cittadini, quindi voluta dal popolo, che è colui che detiene il potere in democrazia".

I magistrati sono dei servitori dello Stato e come servitori dello Stato devono comportarsi, mentre spetta al Parlamento scrivere le leggi, ha aggiunto il segretario di Forza Italia: "Noi siamo stati eletti per fare anche questa riforma, che punta a innalzare il ruolo del magistrato giudicante e garantire il processo giusto e certezza diritto a tutti i cittadini".

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