Dopo il colpo di Stato che ha costretto alle dimissioni il presidente Mohamed Nasheed, proseguono le violenze alle Maldive. Questa volta non più nella capitale Malè. L'epicentro degli scontri è in due atolli, Addu (35.000 abitanti) e Thinadhoo (6.500 abitanti) sull’atollo di Gaafu Dhaal, dove alcuni commissariati di polizia sono stati attaccati da gruppi di sostenitori dell’ex capo dello Stato. A Thinadhoo un edificio governativo è stato dato alle fiamme. Anche il commissariato di polizia e il tribunale di Alifushi, nell’atollo di Raa sono stati occupati dai manifestanti .Guarda il video delle proteste.
Saccheggi e incendi
Il sindaco di Addu, Abdulla Sodig, ha riferito di una stazione di polizia presa d’assalto e di altre due circondate. "Un commissariato è stato preso d’assalto. La polizia è stata costretta ad abbandonare l’edificio - ha precisato il sindaco dell’atollo più a sud delle Maldive - altri due sono stati circondati dai manifestanti". Mohamed Shareef, dirigente del Partito democratico di Thinadhoo, ha detto alla France Presse che circa 1.000 persone hanno saccheggiato la stazione di polizia, appiccando il fuoco a una corte di giustizia e una sede comunale. All’Unità di crisi della Farnesina non è pervenuta, al momento, alcuna segnalazione di italiani coinvolti nei disordini in corso.
Cinquanta feriti a Malè
Almeno 50 persone sono finite all'ospedale, a Malè, dopo che la polizia ha caricato la manifestazione pacifica dei sostenitori dell’ex presidente Nasheed. Fra loro, in condizioni critiche, vi è anche Reeko Moosa Manik, segretario del Partito Democratico delle Maldive (Mdp). Lo riferisce il sito Minivan news, secondo cui i poliziotti hanno anche devastato il quartier generale del Partito democratico. Un giornalista del sito, ferito durante gli scontri, ha raccontato di aver visto le forze di sicurezza "picchiare donne anziane con i bastoni".
Nasheed accusa il suo vice
Il presidente costretto alle dimissioni punta l’indice contro il suo successore, Mohamed Waheed, indicandolo come l’uomo che avrebbe orchestrato il complotto per defenestrarlo: "Temo che abbia sempre accarezzato l’idea di diventare presidente, e quando l’opportunità si è concretizzata, lui l’ha colta". Ma Waheed respinge le accuse: "Vi sembro uno che è capace di tramare un colpo di stato? Non c'era alcun piano. Io non ero affatto preparato".
La reazione della comunità internazionale
Paul Roberts, consigliere britannico dell'ex presidente, ha rivelato all'emittente Ndtv di New Delhi che "avevamo chiesto al governo indiano di intervenire militarmente a sostegno del presidente.
L'India - ha aggiunto - deve uscire dalla sua neutralità e decidere chi appoggia". Intanto l'Onu ha inviato una delegazione a Malè, cui ne seguirà una del Commonwealth e, forse, anche dell'Unione europea.- Il sito di Viaggiare Sicuri della Farnesina
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