"Mamma Mia!" che belli gli anni '70 targati Abba

Puliti, sorridenti e non "arrabbiati". Ecco l'altra faccia del decennio. Un tuffo nel mondo del gruppo svedese

"Mamma Mia!" che belli gli anni '70 targati Abba
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«Loro non sono come gli altri cantanti, sporchi e arrabbiati. Loro sono ben vestiti, sorridono. Piacciono ai bambini e a noi, che siamo adulti». Direttamente dall'Australia degli anni Settanta, i commenti raccolti da un (vero? finto?) giornalista nello speciale ABBA: The Movie Fan Event distribuito da Nexo Digital e in arrivo nelle sale Uci Cinemas dal 18 al 20 settembre, dicono tutto.

Spiegano il successo siderale degli ABBA allora e, diciamola tutta, anche oggi. E se i Settanta erano gli anni del terrorismo, del Vietnam, dell'Urss che sembrava sul punto di vincere la «guerra fredda» e dei rocker tossici che, come si è appena visto, non passavano l'esame toilette del benpensante della strada, quei quattro - Agnetha Fältskog, Björn Ulvaeus, Benny Andersson e Anni-Frid «Frida» Lyngstad, alias ABBA - sembravano regalare ottimismo, sorrisi e gioia di cantare a milioni di fan e, come no, anche ascoltatori distratti della musica. Venivano dalla Svezia, così verde ed ecologica, parlavano e cantavano in inglese come e meglio di certi inglesi, sfoggiavano due cantanti donne che solleticavano la fantasia erotica di molti (la stampa intonava peana sul lato B della Fältskog, anche perché si era ben lontani dal #metoo), maneggiavano le armonie con una maestria pop da record di vendite.

A sentenziarlo, brani come Dancing Queen, Waterloo, Mamma Mia!, tutte canzoni che infastidivano i critici con la penna musicale intinta nell'impegno a tutti i costi e allergici all'ironia (gli stessi che negli anni se la sono presa con ottimi musicisti e compositori come Queen o Supertramp), ma che arrivavano dritte al cuore di un pubblico estasiato (basti osservare gli sguardi delle donne e dei giovanissimi sulle note di Dancing Queen in uno dei concerti australiani: tra i momenti più contagiosi del video).

Il film in arrivo - diretto nel 1977 dal nominato Oscar Lasse Hallström (tra le sue pellicole di successo ci sono Buon compleanno Mr. Grape, Le regole della casa del sidro e Chocolat) - approda in versione restaurata insieme ad altri contributi che ne fanno un pacchetto sostanzioso per fan: uno speciale dietro le quinte dello spettacolo londinese ABBA Voyage (visto da oltre un milione di fan in tutto il mondo: proiezioni tridimensionali degli ABBA che si esibiscono live e lo spettatore può salire sul palco insieme ai propri eroi), un'anteprima video di ABBA The Museum a Stoccolma, infine l'opzione karaoke con video sottotitolati delle hit Chiquitita, Waterloo e Voulez-Vous, proposte a un pubblico cinematografico al quale viene richiesto di presentarsi in sala in dress code a tema ABBA.

Un party che per tre giorni farà bingo insieme alle due sinergie griffate ABBA in arrivo: Universal pubblica infatti una selezione di vinili, cd e musicassette degli ABBA, e il 13 ottobre esce A+, la versione rimaneggiata e attualizzata negli arrangiamenti (le tracce vocali restano invece immutate) di A, l'album da solista che Agnetha Fältskog pubblicò nel 2013. Operazione da decennale che non lascerà indifferenti i fan della band svedese.

A colpire soprattutto, dello speciale del 1977 è la potenza immersiva dei filmati live, che trascinano letteralmente lo spettatore sul palco del tour australiano degli ABBA, mentre la cornice della storia - davvero semplice, epperò divertente - è quella di un giornalista di poche speranze che cerca affannosamente di realizzare un'intervista ai quattro svedesi, senza (forse) mai

riuscirci. Tra corse agli auditorium, fughe da guardie del corpo e disavventure assortite, a tratti la pellicola ricorda quelle dei Beatles dirette da Richard Lester nella metà degli anni Sessanta, Tutti per uno e Help!.

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