
Manca l'insegnante di religione in sei classi superiori dall'inizio dell'anno. I genitori chiedono spiegazioni - sempre dall'inizio dell'anno - anche perchè i consigli di classe incompleti non possono decidere promozioni e bocciature e la fine della scuola non è lontana. «La risposta che ci ha dato il preside ci ha raggelato - racconta un papà - 'metteremo un voto politico'. Ma non ha senso perchè l'insegnamento della religione prevede un giudizio, non un voto. È una materia obbligatoria e che fa media».
Il vuoto didattico riguarda la scuola professionale Oriani Mazzini, un ampio istituto a indirizzo socio sanitario con liceo delle Scienze umane che occupa tre sedi: in via Zante, in via Ugo Pisa e in viale Liguria. (Abbiamo provato a contattare il responsabile di istituto o i vicepresidi senza esito: sarà nostra cura riportare la loro replica quando arriverà). La storia inizia in agosto quando le scuole comunicano i numeri degli organici al ministero, ogni docente è retribuito in base al proprio impegno. Nel modello presentato dall'istituto Oriani-Mazzini l'insegnante di religione assegnato a sei classi non è ottemperato. «Non era previsto neppure nel successivo modello con gli aggiornamenti di settembre - spiegano dal Comitato genitori - perchè quando ci siamo accorti del vuoto didattico, nelle prime settimane, oltre a sollecitare la scuola, abbiamo telefonato in Curia e ci è stato risposto che in base alle comunicazioni avute dalle scuole a loro risultava che l'organico dei docenti di religione fosse completo». Passano i mesi, l'insegnante di religione non arriva. Il comitato genitori continua a sollecitare la segreteria dell'istituto la quale rassicura di aver inviato comunicazione in Curia. «Dalle nostre telefonate abbiamo compreso che la prassi prevede la compilazione di un modulo ad hoc, perciò è probabile che una semplice mail non sia stata presa in considerazione» ipotizzano i genitori. «Tuttavia è incomprensibile che le sei classi non siano state affidate ai docenti di religione già assegnati alla scuola come previsto dall'Ordinanza 88 del maggio 2024».
La Curia da noi interpellata ha risposto di essere stata messa al corrente del problema solo la settimana scorsa «causa disguido interno» e che sarà inviata una lettera di scuse alla scuola. La Curia quest'anno ha assegnato 4.805 docenti di religione nelle scuole statali e paritarie dall'infanzia in su. «I nostri figli sono penalizzati da questo vuoto - ha chiarito un genitore - Nelle classi del primo anno la maggioranza ha richiesto l'ora di religione, i rimanenti, 3 o 4 su 22, professano altre religioni e si sono iscritti all'ora di alternativa. Fra chi ha maturato assenze per motivi di salute, purtroppo, il non frequentare le ore di religione si ripercuote sul loro monte ore finale. Questo aspetto andrebbe considerato». Oltre al fatto, insiste il comitato, che il collegio docenti per la normativa scolastica è un «organo collegiale perfetto solo con la partecipazione di tutti i componenti, perciò l'assenza dell'insegnante di religione invalida tutte le decisioni, dai provvedimenti disciplinari alle bocciature alle promozioni, agli stessi voti in pagella».
Non è tutto. «Non è stato rispettato il diritto allo studio dei ragazzi che hanno scelto la materia nel loro piano di inizio quinquennio e che ora risultano discriminati rispetto ai loro compagni dell'ora di alternativa».
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