United in crisi, City che vola: in un mese a Manchester si sono ribaltati gli equilibri e ora è Sir Alex Ferguson ad invidiare il suo collega-dirimpettaio Roberto Mancini. Umori opposti sulle due sponde calcistiche mancuniane: da una parte i citizens che dall'arrivo di Mancini hanno sempre vinto, dall'altra i red devils umiliati in Coppa di Inghilterra. Non era mai successo, in 23 anni di regno di Ferguson all'Old Trafford, che lo United uscisse al terzo turno di Fa Cup. E soprattutto che si arrendesse ad un club di categoria inferiore. È capitato domenica, quando è stato sorpreso davanti al suo pubblico dal Leeds, nobile decaduta del calcio inglese. La terza sconfitta nelle ultime sei uscite, più di un indizio, la spia di un malessere che i molti infortuni (soprattutto in difesa) non possono spiegare interamente. Già sei battute d'arresto nelle 26 partite disputate in questa stagione stanno ad indicare che lo United fatica a ritrovarsi dopo la partenza di Cristiano Ronaldo. Mancano soprattutto i suoi gol. Wayne Rooney, 15 reti stagionali, resta una garanzia, ma dietro di lui tra Dimitar Berbatov e Michael Owen accusa un deficit di marcature.
Approdato senza patemi agli ottavi di Champions League, dove affronterà il Milan in febbraio, e a due soli punti dalla capolista Chelsea in Premier League, Ferguson predica la calma. La Coppa d'Inghilterra, che lo United ha vinto 10 volte (l'ultima nel 2005), non era una sua priorità. Soprattutto a pochi giorni dall'andata della semifinale di Coppa di Lega contro i cugini del City, che ora assume un significato nuovo. Non solo per la posta in palio (la prima finale stagionale), ma anche per la rivalità stracittadina. Perchè adesso, con l'arrivo di Mancini sulla panchina del City of Manchester stadium, il City ha trovato una nuova solidità. Tre vittorie in altrettante partite, sei gol all'attivo e zero al passivo. Proprio il reparto che destava più perplessità, la difesa appunto, fin qui ha dato le maggiori soddisfazioni all'ex tecnico dell'Inter che non ha più fretta di intervenire sul mercato.
Da qui a fine gennaio la sua squadra scenderà in campo sei volte, compreso il doppio derby contro lo United (il primo il giorno dell'Epifania per la semifinale di Carling Cup). Un ciclo forzato che definirà meglio i contorni della stagione del City. E anche quelli dello United, ancora costretto a rinunciare a Edwin van der Sar, Rio Ferdinand e John ÒShea. Ovvero, tre quinti della difesa migliore.
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