Sfida il pregiudizio per cui nelle zone più turistiche di una città non si possa mangiar bene il ristorante Vista Duomo al numero 17a di piazza del Duomo. Al piano terra c'è un brulicante bar, al piano superiore un ristorante con tavolini stretti, che però possono riservare una vista magnifica. Lo chef di origine siciliana Salvatore Mazzatesta, giovane ma già esperto, mostra un certo talento nel trattare una materia prima che qui è di assoluta eccellenza e si porta dietro la sua sicilianità nella propensione al sapore e a una cucina piuttosto emozionale.
Il menu è suddiviso in terra e mare. La prima sezione offre tra gli antipasti una Battuta al coltello di filetto di vitello tra due biscotti di frolla salata che creano l'effetto di un gelato da passeggio con crema di gorgonzola piccante Dop e la Tartare di manzo della Val di Chiana servita su un midollo di vitello cotto alla brace con tartufo e un uovo di quaglia. Tra le pietanze, io ho provato un monumentale Filetto di Wagyu accompagnato da due differenti puré, uno all'habanero e uno al tartufo.
Il resto del menu prevede tra gli antipasti la Fusion di pappa al pomodoro bio, l'Abbraccio di ricciola, il Gran crudo di mare. Tra i primi la Calamarata allo scoglio con pomodorino datterino confit, le Mezze maniche alla carbonara e il Risotto Carnaroli Gran Riserva alla milanese con polvere di liquirizia e riduzione di zafferano. Tra i secondi lo Sgombro alla pizzaiola, il Polpo scottato in padella e carni di pregio come la Rubia gallega, la Vacca Yellow Top irlandese e la Simmenthal scottona bavarese.
Dolci classici. Carta dei vini che va sul sicuro. Servizio piacevole guidato da Emanuele Longhi. Conto che mai come qui varia a seconda del menu, ma ordinando un antipasto, un primo e un dolce si spendono sui 65 euro vini esclusi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.