La "mannaia" di Area C non perdona: vigili che multano vigili

Braccio di ferro tra i comuni di Milano e Pavia per una multa agli agenti in servizio da 685 euro

La "mannaia" di Area C non perdona: vigili che multano vigili

La legge è uguale per tutti, proprio come Area C. Lo hanno appreso a loro spese, anzi a spese dei loro cittadini-contribuenti, i Vigili urbani del Comune di Pavia, multati per un ingresso «abusivo» nella ztl di Milano, e costretti con l'assessore competente a portare la contravvenzione in Consiglio comunale pochi giorni fa.

La curiosa vicenda, portata alla luce ieri dalla «Provincia pavese», risale a dieci anni fa esatti: era il 26 giugno 2013 quando un'auto della Polizia municipale proveniente dalla cittadina vicina varcò i confini di Milano, ma - forse per un errore materiale nella comunicazione della targa, o per l'impiego di un veicolo diverso, rispetto a quello autorizzato - questo mezzo pavese non era stato inserito, come di solito avviene, nel database di Milano. Multa dunque.

Una volta arrivata questa multa pari a 80 euro, negli uffici di viale Resistenza in riva al Ticino, la Polizia locale pavese ha chiesto a quello ambrosiana di cancellarla - in autotutela, come usa dire - con la motivazione che il veicolo in questione era pur sempre pubblico, comunale, in servizio, non paragonabile insomma all'auto di un privato che, per insofferenza o ignoranza delle norme, entra abusivamente nei confini di Area c.

Niente dare: gli ufficiali di Polizia locale del Comune di Milano hanno risposto «picche», e si sono rifiutati di «togliere» la multa ai colleghi pavesi.

Un braccio di ferro in piena regola, perché intanto Pavia non ha pagato la sanzione, che fra spese di notifica, more, interessi e costi vari ulteriori, è poi arrivata alla ragguardevole cifra di 685 euro, ed è stata notificata. Ecco dunque lo sbarco della questione nell'aula di Palazzo Mezzabarba.

Come ogni altro «debito fuori bilancio», anche il pagamento di questi 700 euro circa - non essendo stati inseriti, come ovvio, nel bilancio preventivo del Comune - richiedevano un voto del Consiglio comunale.

Così, l'assessore alla Polizia locale ha dovuto, per sommi capi, ricostruire questa bizzarra vicenda. E fra l'altro l'assessore oggi è Pietro Trivi, che era già in giunta dieci anni fa, anche se con deleghe diverse, prima della parentesi dell'amministrazione comunale di centrosinistra.

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