Roma - Alla manifestazione della Cgil contro la manovra hanno partecipato centomila persone. Il dato è stato reso noto dagli organizzatori dal palco allestito a piazza del Popolo. Ma secondo la Questura in piazza c'erano circa 25mila persone.Il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani: "La manovra economica non sostiene lo sviluppo. E a pagare sono sempre i soliti, i più grandi contribuenti non pagano".
Rischi per la crescita "Come mai - ha chiesto polemicamente Epifani - nessuno sostiene lo sviluppo se è vero, come dice Bankitalia, che la manovra deprimerà dello 0,5 la crescita del Pil. Il nostro problema sono i conti pubblici, la crescita e l'occupazione, specie quella giovanile".
Pagano sempre i soliti La manifestazione di oggi, ha detto ancora Epifani, è anche per chiedere al parlamento di "cambiare la manovra: ci sono troppi fattori di iniquità perché c'è una parte della popolazione, soprattutto lavoratori pubblici, ma anche privati, che pagano tantissimo, i sacrifici praticamente li fanno solo loro mentre c'è un'altra parte del Paese che potrebbe ma non viene chiamata a fare sacrifici. E' una manovra unica in Europa. Nessuno ha fatto come in Italia dove chi guadagna bene non paga neanche un euro per il risanamento del Paese. C'è un blocco sociale - ha insistito - a cui nessuno chiede ciò che può fare per sostenere il risanamento dei conti. Come, invece, fa Zapatero tassando i redditi medio-alti, Cameron tassando le banche, e la Merkel tassando le banche e le transazioni finanziarie e mettendo 13 miliardi per sostenere l'istruzione, la ricerca e la formazione. Il nostro problema sono i conti pubblici, la crescita e l'occupazione, specie giovanile".
Poi strizza l'occhio al Pd Epifani valuta una "prova importante" il fatto che il Pd abbia promosso una sua manifestazione contro la manovra (prevista per il prossimo sabato). Il Pd, ha aggiunto Epifani, "ha detto che aderiva alla nostra iniziativa, ma il mio problema non è chi aderisce e chi no, è invece chi condivide il cuore della nostra protesta e dei nostri ragionamenti".
Capezzone: sudditanza alla Cgil "La Fiom e la Cgil - dice il portavoce del Pdl Daniele Capezzone - rappresentano una linea politica inimmaginabile in un serio Paese dell'Occidente avanzato: l'effetto delle loro ricette sarebbe quello di portarci dritti verso un esito 'greco', tra perdite massicce di posti di lavoro nel privato, assunzioni insostenibili nel pubblico, e il mix tasse alte-spesa alta-debito
alto. Quello che sconcerta - sottolinea Capezzone - è la sudditanza politica e culturale del Pd rispetto a Fiom e Cgil: cosa che fa della sinistra italiana la sinistra più vecchia e meno modernizzatrice dell'Occidente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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