Manovra, Passera assicura: "Non ci saranno altre misure No alle frequenze tv gratis"

Il ministro allo Sviluppo economico risponde alle critiche di questi giorni e promette: "Venderò le mie azione Intesa Sanpaolo". Bollette e Imu, ecco la stangata di Monti

Manovra, Passera assicura: "Non ci saranno altre misure No alle frequenze tv gratis"

L'ipotesi di nuove misure oltre a quelle licenziate venerdì dalla Camera e al vaglio del Senato è stata categoricamente smentita da Corrado Passera. Intervistato da Fabio Fazio, il ministro per lo Sviluppo economico ha precisato alle telecamere di Che tempo che fa: "Non c’è nessuna altra manovra in arrivo". Così l'ex ad risponde anche alle critiche di Giulio Tremonti, seppur non si riferisca mai al suo predecessore: "Con questo piano abbiamo messo in sicurezza l’Italia ed evitato il rischio della Grecia, che era ad un passo, recuperando in credibilità. Prerequisito questo di tutte le altre cose. Adesso mese dopo mese dobbiamo consolidare il piano di rigore che reinneschi la crescita dopo dieci anni di non crescita".

Passera, che ha annunciato la vendita delle sue azioni di Intesa Sanpaolo nonostante sia "una disgrazia", spiega anche i provvedimenti che finiranno sul tavolo del governo dopo l'approvazione del pacchetto anticrisi: "Dovremo fare ancora tante cose per il Paese e ci sarà bisogno di nuove risorse per l’economia che sta andando male". L'esecutivo non intende però introdurre nuove tasse, ma vuole "trovare risorse attraverso altre leve come l’evasione fiscale, la riduzione dei costi, l’utilizzo al meglio dei fondi europei e di quelli che ci sono". In particolare contro il sommerso Passera assicura un impegno "senza pace": "Dobbiamo recuperare 120 miliardi veramente rubati agli altri, che ci consentirà di fare investimenti sulla crescita e renderà più equo tutto".

Altro tema caldo affrontato nella trasmissione è quello delle frequenze televisive e del cosiddetto "beauty contest". "Di fronte ai sacrifici chiesti agli italiani", ha spiegato il ministro, "pensare che un bene di Stato possa esser dato gratuitamente non è tollerabile e, verosimilmente, non lo tollereremo". E Passera ha toni persino meno pacati sulle liberalizzazioni e sugli ostacoli posti da taxisti e farmacisti: "Non finisce qua", inveisce, "Il caso dei farmacisti è emblematico. Un grande peccato anche per loro, ma ci torniamo".

Il governo, del resto, arriverà al 2013 e avrà il tempo di portare a termine il lavoro iniziato. Passera ne è convinto: "Prevarrà la saggezza e prevarrà il buonsenso di utilizzare un’occasione un po' straordinaria di un governo in cui tutti insieme si lavora per fare le cose che sono necessarie per il paese e quindi il tempo fino alla fine della legislatura ci sarà".

E dopo i tecnici torneranno a fare il loro mestiere o, affascinati dal mondo della politica, resteranno nell'agone? Il ministro lascia uno spiraglio: "Non se se sono capace, non so se imparerò in tempi rapidi. Occuparsi del bene comune è il più bello dei lavori: vedremo".

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