Detroit - I sindacati non possono ignorare la realtà. Lo ha detto l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, alla vigilia dello sciopero indetto dai rappresentanti dei lavoratori contro la chiusura dello stabilimento siciliano di Termini Imerese. "I sindacati devono rendersi conto dell’equilibrio necessario tra domanda e offerta" ha insistito il manager della Fiat, rispondendo così a coloro che lo accusano di gestire l’azienda come una multinazionale americana che si limita a comunicare decisioni già prese. "Noi siamo una multinazionale. Siamo disposti al confronto - ha concluso -, ma nessuno può permettersi di ignorare la realtà". Domani i lavoratori incroceranno le braccia per otto ore per protestare contro la decisione dell’azienda di non produrre più auto nello stabilimento siciliano dal 2012. I manifestanti partiranno dalla fabbrica per raggiungere la piazza del parlamento a Palermo dove è previsto un presidio. Ieri, durante il salone dell’auto di Detroit, Marchionne ha detto che la decisione di chiudere Termini Imerese è irrevocabile.
Scioperi spontanei Scioperi spontanei sono in corso nello stabilimento Fiat a Termini Imerese. Gli operai rispondono in questo modo alle parole dell’ad Marchionne. Nel reparto montaggio la prima squadra di operai ha incrociato le braccia dalle 7.30 alle 8.30, la seconda squadra si è fermata alle 9.30, sempre per un’ora. Secondo la Fiom, che sta gestendo gli scioperi, la protesta si sta estendendo anche ad altri reparti. Per domani è in programma lo sciopero di 8 ore proclamato da Fim, Fiom e Uilm, con manifestazione a Palermo, davanti alla sede del parlamento siciliano. Altre due squadre di operai hanno incrociato le braccia nel reparto montaggio a Termini Imerese, dove sono in corso scioperi spontanei in un clima che il sindacato definisce "di tensione".
Il segretario territoriale della Fiom, Roberto Mastrosimone, punta il dito contro Marchionne. "Se il clima sta diventando pesante la colpa è sua - dice -. Il sindacato governerà la protesta, ma se la situazione dovesse degenerare sappiamo già di chi è la responsabilità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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