nostro inviato a Marcinelle
Nella miniera di carbone di Marcinelle, vicino a Bruxelles, unimponente stele di bianco marmo di Carrara conserva impressi i nomi dei 262 minatori morti nellincidente minerario dell8 agosto 1956. Tra essi cerano 136 italiani. Come sempre, per rendere omaggio ai caduti, a Marcinelle cè il ministro per gli Italiani nel mondo Mirko Tremaglia. Marcinelle è la sua capitale spirituale. «Questo è un appuntamento che considero sacro nella mia mente e nel mio animo» dice il ministro che sottolinea come «ricordare i caduti di Marcinelle significa oggi ricordare tutti i nostri caduti italiani nel mondo».
Il ricordo di quella sciagura è ancora doloroso. Sono da poco passate le 8 di mattina di quel maledetto 8 agosto, quando a causa di un tragico errore umano - un carrello urta alcuni cavi elettrici - scoppia un incendio. Nei pozzi, profondi oltre 1400 metri, muoiono soffocati dai fumi quasi tutti i minatori del «turno 6-14». Oltre ai 136 italiani, non ce la fanno 95 belgi ma ci sono anche polacchi, greci, tedeschi, ungheresi, russi, inglesi. I superstiti sono solo 13. Le operazioni di soccorso si protraggono per quindici giorni, fino a quando Angelo Galvan, uno degli instancabili soccorritori, cancella ogni speranza: nei pozzi sono «tutti cadaveri!».
Dopo essere entrata in crisi, la miniera è stata chiusa nel 1967. Ora è un museo di storia e architettura industriale. Tutto il complesso è perfettamente restaurato e offre unaccurata ricostruzione delle condizioni di vita e di lavoro dei minatori, allora in gran parte nostri connazionali. Infatti, nel secondo dopoguerra dei circa 150mila italiani emigrati in Belgio moltissimi finiscono nelle miniere. A favorire questo esodo è laccordo del 1946 tra Italia e Belgio basato sulla formula «uomini in cambio di carbone». Solo dopo la tragedia si arresta lemigrazione e dalle autorità viene imposta una maggior sicurezza sul lavoro. Marcinelle non è lunica pagina insanguinata e in tutto si calcola che siano stati 867 gli italiani morti in incidenti minerari in Belgio.
Quella tragedia è comunque diventata con il tempo il simbolo del sacrificio di tutti gli emigranti italiani. Su iniziativa di Tremaglia, il governo ha istituito la «Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo» che dal 2002 si celebra ogni 8 agosto.
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