Milano - Marina va all'attacco. "È inaccettabile che qualunque norma possa risultare utile anche a Silvio Berlusconi o alle sue azienda venga definita ad personam. Siamo al conflitto d’interessi al contrario". Così Marina Berlusconi, figlia del premier e presidente di Fininvest, in un’intervista al Corriere della Sera annuncia ricorso in Cassazione per ribaltare la sentenza di condanna per Fininvest emessa ieri dalla seconda sezione civile della Corte d’Appello di Milano. "L’aggressione verso mio padre dura da 17 anni e è evidente come dietro tutto questo ci sia una parte della magistratura e certa stampa, che ha nei giornali di De Benedetti la sua punta di diamante. È una vera e propria tenaglia, che con questa sentenza si è chiusa". Per Marina Berlusconi nel verdetto sul maxi-risarcimento alla Cir "il giudizio è stato completamente sostituito dal pregiudizio" perché "per cercare di distruggere un uomo e quello che rappresenta, si rischia di far male a un intero Paese".
"Abbiamo ragione noi" E argomenta: "In questa
storia siamo totalmente nel giusto. Abbiamo sempre rispettato le regole e rispetteremo le
sentenze, ma è nostro sacrosanto diritto denunciare un verdetto indegno per un paese
civile. È indegno che per colpire mio padre vengano colpite le sue aziende,
costringendole perfino a finanziare proprio il gruppo De Benedetti che ha un’unica
missione: cancellare dalla scena politica il presidente del Consiglio". La realtà, ha
osservato con toni duri la figlia del premier, "è che Carlo De Benedetti avrebbe sempre
voluto essere come Silvio Berlsuconi, sia nelle imprese che in politica, ma non c’è mai
riuscito. Il suo è un capitalismo cannibale, che non costruisce ma distrugge. Penso alle
tante rovine finanziarie e industriali che si è lasciato alle spalle come ad esempio la
Olivetti. Penso alle rovine politiche, e non solo perchè tutti i suoi candidati alla guida
della sinistra hanno fatto la fine che hanno fatto".
"Vorrebbe essere come mio padre" E ancora: "Penso alla televisione, un
sogno che ha sempre coltivato e che non è stato capace di realizzare. E ora, magari, a lui
non dispiacerebbe comprarsi La7 con i nostri soldi". Per la presidente di Fininvest, poi,
il premier non deve fare un passo indietro in politica: "Mio padre è stato legittimamente
eletto dagli italiani per governare, e un suo arretramento rappresenterebbe la sconfitta
della democrazia nel nostro paese". E aggiunge: "Da figlia provo rabbia e dolore per lui,
ma so che è sempre stato capace di trarre energia dagli attacchi a cui veniva sottoposto, e
sarà così anche questa volta".
Cir all'incasso entro 10 giorni Tempi strettissimi. Entro una decina di giorni Cir dovrebbe passare direttamente all’incasso mentre i legali di Fininvest studiano le contromosse. Il giorno dopo il deposito della sentenza, gli avvocati del gruppo di Silvio Berlusconi sono già al lavoro per impostare il ricorso in Cassazione. I legali di Cir entro la fine della prossima settimana o al massimo entro i primi giorni di quella successiva, visto che il provvedimento di ieri è immediatamente esecutivo, non appena otterranno copia autentica dell’atto firmato dai giudici Luigi de Ruggiero, Walter Saresella e Giovan Battista Rollero, invieranno la lettera a Intesa Sanpaolo per chiedere il pagamento del risarcimento. La banca, capofila di un pool di istituti di credito, nel dicembre 2009, dopo la decisione con cui il Tribunale aveva condannato Fininvest a risarcire 750 milioni, aveva fornito a quest’ultima una fideiussione - rinnovata fino al prossimo ottobre - di 806 milioni nell’ambito di un accordo tra le parti che finora ha ’congelatò il risarcimento.
Le contromosse del Pdl "Il gruppo Pdl al Senato la settimana prossima presenterà" una proposta di legge sulla sospensione dell’esecutività delle sentenze. Lo conferma il vicepresidente dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello, che già nei giorni scorsi aveva annunciato la presentazione di un "disegno di legge sul tema dei risarcimenti e dell’esecutività delle sentenze civili", che recepisca la norma ribattezzata ’salva Fininvest’, inserita nella manovra e poi stralciata. "Presentiamo quel testo e vediamo le reazioni", afferma Quagliariello, che esclude che la norma possa essere "retroattiva", in modo da riguardare anche la sentenza della Corte d’Appello sul lodo Mondadori che ha condannato Fininvest.
"C’è stata una polemica sul provvedimento inserito nella manovra - spiega il vicepresidente dei senatori Pdl - Ora ci interessa dimostrare che si trattava di una norma che aveva una sua giustificazione di carattere generale e una razionalità di ordine giuridico ed economico. Tutto il resto lo vedremo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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