Una testata e un siluro per affondare il muro tedesco. E poi gli ha mostrato i muscoli a quelli che chiamano panzer. È la notte di Mario Balotelli. Un italiano vero. A partire dalla dedica: «Questi gol sono per mia mamma». Una delle immagini più belle è l’abbraccio tra i due a fine gara: «Volevo farla contenta ». Missione compiuta come con altri milioni d’italiani. E finalmente ha esultato, anche troppo: «L’avevo detto che avrei festeggiato. Arrabbiati per l’ammonizione? Se la sono presa perché sono invidiosi del mio fisico... ».
Scherza SuperMario ma si fa subito serio: «Spero che domenica sera sia ancora più bella ». E poi divide i meriti con Cassano sul primo gol, glielo ha detto in campo e glielo ripete: «Ha fatto una cosa che solo lui può fare». Stasera è stato cinico come non lo era stato finora: «Io ci provo non sempre va bene, ci vuole anche fortuna ». Poi rivela sulla sostituzione, la più accettata di sempre: «Avevo i crampi ma avevo detto al ct di aspettare. Va bene comunque ». Lui ha già nel mirino le furie rosse: «Dobbiamo dare tutto, l’importante è vincere non che segno io».
La doppietta alla Germania ci regala un Balotelli trasformato: «Non dobbiamo farci innervosire dal loro palleggio ». E da uno che in campo qualche volta perde la testa è tutto dire. Ma ora Balo non vuole smettere di ballare sulle note di «drake», l’amico che lo carica con la musica hip-hop prima delle partite. Musica che domenica sera vuole ballare con gli italiani: «Aspettatemi in piazza». Già allertate le forze dell’ordine visto quello che riesce a fare nel bagno di casa. Poi duetta col vicepresidente federale Albertini: «Dovete andare in pellegrinaggio col ct anche stasera dai frati ». E ancora: «A ping pong ti batto sempre». La carriera del tennistavolo può aspettare. Quella di calciatore è a una svolta? «Di sicuro è il momento più bello. E per adesso rimango al City». D’accordo Cesare Prandelli: «Mario è solo all’inizio della sua storia». Il ct si augura che l’attaccante domenica sera scriva un altro capitolo. Intanto si gode la notte di Varsavia. L’aveva sognata proprio così. E alla fine sintetizza così l’ottava meraviglia contro la Germania: «Partita straordinaria». E con un pizzico d'orgoglio poi rivela: «L’avevamo studiata proprio così: cercare Montolivo e poi allargare per l’uno contro uno di Cassano ».
E dire che qualcuno ha detto: Löw prepara meglio le partite. Uno dei«famosi»sassolini se l’è tolto nel migliore dei modi, nell’occasione giusta: è la sua vittoria. Se proprio un difetto bisogna trovarlo è aver mancato il colpo del ko definitivo. Che ha regalato un finale di sofferenza,un po’ come è stato tutto l'Europeo, dal ritiro fino a oggi. «C’erano giocatori che non ne avevano più ma non hanno mollato». Già, la stanchezza che avrebbe dovuto fare la differenza a favore della Germania, che aveva riposato due giorni in più, non si è vista. E comunque avvisa che la «birra» non è finita perché non si vuole fermare sul più bello: «Spagna ci siamo». Ed ecco tutto l’orgoglio di Prandelli: «Bisogna stare attenti quando si parla d’Italia:siamo stati un esempio dimostrando un grande attaccamento alla maglia ».
Valori che riconosce anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che puntualmente ha telefonato: «Questa è un’impresa senza aggettivi, non ci sono parole per dirvi quanto siete stati grandi». Come Giorgio Chiellini per il quale solo dieci giorni fa si parlava di Europeo finito. Invece eccolo a fermare i panzer con i calzettoni abbassati come negli settanta, quelli della «partita del secolo», Italia-Germania 4-3. E ora non si pone limiti: «Stiamo vivendo un sogno. E adesso vogliamo realizzarlo ». E ancora: «La dedica è per i terremotati». Marchisio aggiunge una dedica: «Una vittoria per gli italiani in crisi, spero guardando le nostre facce piene di fatica siano rimasti soddisfatti ». Poi chiede quasi scusa per l’occasione sprecata sul 2-0: «Avevo gli occhi annebbiati non ho visto Di Natale». Gigi Buffon in campo gli ha urlato di tutto. Poi il portiere ha festeggiato un poco prima di infilarsi negli spogliatoi arrabbiato «perché ci si sta giocando qualcosa di unico. Non è giusto soffrire ultimi 5’ e scherzare col fuoco». E ancora: «Se prendiamo il 2-2 poi finisce 9-2 nei supplementari. Bisogna chiudere le gare». Ferocemente determinato? «Dobbiamo migliorare in certi atteggiamenti. Siamo giovani tranne qualche vecchietto e i vecchietti allora rompono le scatole. Siamo stati molto bravi, ma c’è andato anche tutto bene».
E adesso gli azzurri ci credono davvero dopo aver infilzato Inghilterra e Germania e con la grande occasione di completare l’opera contro la Spagna, campione di tutto.
Ma un altro vecchietto, Andrea Pirlo, avverte: «Non rido tanto perché non abbiamo fatto ancora niente. Se lo spirito domenica sarà lo stesso delle ultime due partite possiamo andare lontano. Vogliamo tornare con la coppa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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