Francesco Kamel
da Roma
Carlo De Benedetti ha fatto retromarcia e ora nel «fondo salva imprese», ideato dallIngegnere per rilevare aziende italiane in crisi al fine di risanarle e rivenderle sul mercato, non cè più spazio per Silvio Berlusconi.
LIngegnere ha comunque annunciato che il progetto imprenditoriale continua lo stesso. Daltronde, De Benedetti ha già fatto una fortuna con il titolo legato al fondo che è stato al centro dellattenzione per laccordo con il Cavaliere. «Siamo alle comiche, è veramente una posizione patetica» ha commentato il ministro Roberto Maroni che, sui ricchi guadagni di De Benedetti, è andato giù duro: «Grazie a queste operazioni De Benedetti ha fatto nei giorni scorsi il raider in Borsa, comprando e vendendo azioni di questo gruppo e lucrandoci sopra in modo speculativo. Proprio lui che ha criticato i raider della finanza italiana. Ecco, questa è la sua morale». Più diplomatico Francesco Giro di Forza Italia: «Un po ci dispiace che Berlusconi non possa prendere parte all'iniziativa promossa da De Benedetti che continuiamo a considerare lodevole perché finalizzata a risanare le medie imprese italiane e alla quale auguriamo un pieno e meritato successo». Giro ricorre poi allironia per polemizzare contro il moralismo finanziario che serpeggia nellUnione. «Naturalmente - ha detto lesponente azzurro - attendiamo da Arturo Parisi, tra i critici più solleciti di questa operazione industriale, il verdetto sul grado di moralità di questa nuova mossa dell'Ingegnere, vista la credibilità e la competenza acquisita dal più stretto collaboratore di Romano Prodi in materia di questione morale».
Dal centrosinistra il coro di sospiri di sollievo è stato unanime. Per Giuseppe Giulietti dei Ds «chiunque abbia a cuore le sorti di una moderna democrazia industriale e della libertà dei media non può che prendere atto positivamente della lettera pubblicata da Repubblica». Ma gli strascichi rimangono. «Ancora mi interrogo - ha detto Franco Monaco della Margherita - su come lIngegnere abbia potuto sottovalutare le ripercussioni di queste operazioni su quei larghi settori dell'opinione pubblica che hanno condiviso la battaglia politica ed editoriale condotta da De Benedetti».
Approvazione è giunta anche da Libertà e Giustizia, il pensatoio dellIngegnere che si era sentito tradito dalla liaison finanziaria tra De Benedetti e Berlusconi. «Sono contento - ha dichiarato Giovanni Sartori - che De Benedetti abbia preso questa decisione. La approvo in pieno. Era quello che chiedevo».
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