«Mash up»: una mostra di foto di moda senza niente di tradizionale

Al Museo di Roma in Trastevere, fino al 22 luglio gli scatti nati dalla collaborazione tra lo stilista di Gattinoni Mariotto, il fotografo Barrella e l'art director Cosenza.

«Mash-Up» è un termine da dj: lo usano per indicare un brano musicale composto da frammenti di tanti altri. É il concetto di «remix».
In senso artistico, vuol dire non semplicemente decostruire o reinterpretare, ma plasmare materiale già esistente e dargli nuova forma.
Intitolare una mostra fotografica «Mash Up», insomma, è tutto un programma. Ma si capisce qualcosa in più partendo dalla parola chiave: moda.
Infatti, si parla della collaborazione mediatica fra tre teste: lo stilista della maison Gattinoni Guillermo Mariotto, il fotografo Antonio Barrella e Luca Cosenza, art director.
La mostra racconta la svolta nella comunicazione visiva che il trio ha impresso tra il 1998 e il 2012, inventandosi un nuovo modo di ritrarre abiti e modelle.
Comprende cinquanta opere fotografiche, con accanto istallazioni, citazioni, performance, in un'atmosfera tra il mitico e il fantastico, in cui convive lo spirito della factory e i camouflages di Warhol, i graffiti di Haring, il museo Dalì.
Promossa da Roma Capitale (Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura) e curata da Stefano Dominella, l'esposizione al Museo di Roma in Trastevere, a Piazza S. Egidio, rimarrà aperta fino al 22 luglio.
Si tratta di immagini che parlano non solo di moda, ma che esprimono un contenuto, raccontano una storia, stupiscono, scandalizzano, generano pensieri, a volte scatenano critiche feroci, a volte suscitano vere e proprie ovazioni.
Guillermo è l'artefice di abiti bellissimi, vere e proprie prove d'autore e fulcro per lo studio creativo dell'immagine fotografica: stupisce con modelli sensazionali, a volte esagerati, creati per far discutere.
Opere mediatiche, illuminate da una fotografia curata pertrasmettere sensazioni inusuali che vanno oltre la bellezza dell'immagine, dell'abito e della modella. La luce, segno identificativo degli scatti di Antonio Barrella, caratterizza tutte le immagini, grazie anche alla perfezione della sua inseparabile Hasselblad. Gli abiti e gli art-work prendono vita con il colore o si sfocano nella magia di un bianco e nero soffuso.
Le foto possono essere lette a livelli diversi: scatti di moda impeccabili, narrazione di un fatto, espressione di un pensiero, denuncia di una necessità, narrazione poetica.
La mostra ripercorre il lavoro del sodalizio che si è autodefinito «Gruppo Fatti Creativi» e per 15 anni ha prodotto le immagini per la comunicazione della maison Gattinoni.
Mariotto, Barrella e Cosenza hanno realizzato una rappresentazione fotografica di moda allontanandosi dall'immagine «tradizionale» e creando una «capsule» di genialità, buon gusto e amore per l'arte.
La mostra fotografica diventa happening, con incontri con gli stilisti e conferenze, e con uno shooting dal vivo, senza gli schemi di uno studio fotografico.


Tra il 7 e l'11 luglio nel calendario ufficiale di «AltaRoma AltaModa», quattro fotografi, tra cui Antonio Barrella e Paolo Belletti, di fronte al pubblico ed ai media ritrarranno 10 modelle con le collezioni create per l'occasione da 5 giovani stilisti.
Il tema sarà «Exagerate Shooting» e durante il lavoro fotografico le immagini verranno trasmesse su un video wall messo alla fine del percorso-passerella.

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