D’accordo: nel Vecchio Continente al collasso un bel po’ di famiglie vedono i figli come vampiri succhiasangue. Bisogna nutrire la carne della propria carne con risorse sempre più esigue, dato l’indebitamento europeo in crescita costante ed è Olocausto di generazioni. Però l’America esagera, mandandoci la magra consolazione del penultimo “Twilight”: in “Breaking Dawn”, parte prima, Bella partorisce un bambino, metà umano e metà vampiro,senza perdere un’oncia d’amore per Edward, il padre del piccolo mostro con i canini bene in vista. Con ciò dimostrando quanto i genitori possano andare oltre l’umano, se davvero amano la prole. Capito il messaggio? Il tappeto nero che,ieri, accoglieva le star della saga al Nokia Theatre di Los Angeles, sembrava adatto all’occasione della prima mondiale:lo scuro si addice a Kristen Stewart, con i capelli nerissimi dell’erigenda “Biancaneve e il cacciatore” e pure a Robert Pattinson, che stavolta si fa un po’ da parte, lasciando il campo ai comprimari, Taylor Lautner compreso. Quindi: fine del triangolo amoroso tra l’umana, il vampiro e l’uomo-lupo e via con la famiglia, per quanto anomala sia. “Sposarsi, va bene. Ma avere un bambino è stato angoscioso”, ha commentato il vampiro Pattinson, sfilando tra i gridolini delle fans, attendate nell’area dalla notte prima. Però, che massacro da parte della critica, poco amante di certi sdilinquimenti stile Harmony, per citare le edizioni soft-porno dedicate a casalinghe e studentesse. “Nel film mancano il senso della perdizione e del pericolo”, ha scritto lo “Hollywood Reporter”, rimarcando che il regista Bill Condon stavolta fa fatica “a dare ampiezza mitologica ai suoi personaggi”. Amen. Intanto, però, le fanzine gradiranno molto le scene relative al matrimonio di Bella-Stewart con il vampiro-Pattinson. Anche perché i neosposi vanno a Rio in luna di miele. E là, in un lussuoso albergo tra le palme, di notte, lei scoprirà di aver lasciato a casa il costume e, quindi, farà il bagno nuda nella baia, insieme al suo lui vampiresco, al chiaro di luna più romantico possibile. Non senza aver sospirato mille volte davanti allo specchio: è molto pallida, perché è incinta. E allora, tutto quel mormorare di un legame tra la Chiesa dei Mormoni e l’autrice del libro ispiratore, Stephenie Meyers, pronta a devolvere il 10% degli incassi del film all’istituzione religiosa? Va a farsi friggere, infatti, la castità sovrumana della coppia, che in “Breaking Dawn” fa sesso, procrea e si compatta sotto le lenzuola, come nelle migliori tradizioni di routine. Naturalmente, noi europei abbiamo molto da obiettare, in specie sulla saccarina, sparsa a piene mani intorno al matrimonio, l’attesa della prima notte di nozze e, in genere, intorno a quel “tantalizing” (dal supplizio di Tantalo), che tanto piace alle adolescenti brufolute del Nebraska, o del Minnesota. Titillamenti a parte, esilara il vago umanizzarsi di Edward, che abbracciando Bella ne aspira il profumo dal collo e dice: “Non perché non posso bere vino, rinuncio ad assaporare il tuo profumo…(sospiro n.d.r.)…hai un profumo floreale, sai di lavanda…di fresia”. Bacio e close-up sui due che si amano per davvero, ma senza troppo mostrare. Al contrario, si mostra anche troppo nella scena del parto di Bella, che perderà molto sangue, attirando così gli altri vampiri avversi…Per sapere come va a finire, bisognerà attendere novembre dell’anno prossimo. Sempre che la vecchia Europa non permetta ai vampiri Usa di lasciarla anemica come Bella sul lastrico di Wall Street.
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