Il re è nudo, e non è quello che sta a Villa Certosa o a Palazzo Grazioli, è quello che dalle terre di Puglia evocava chissà quale scossa malefica che avrebbe rivoltato il governo più stabile che lItalia abbia conosciuto. Quando si diceva che lopposizione non si fa così, e si rivendicava la vecchia desueta eppure imprescindibile regola che vuole che di politica si tratti quando di politica è indispensabile trattare, a politica con politica si risponda, e chi ha più filo da tessere lo faccia, oppure taccia almeno il tempo per ritrovare lucidità e raccogliere le idee, forse non avevamo torto. Sono settimane, che fanno mesi, nei quali abbiamo fatto i pompieri, ricordato le esigenze del Paese, la volontà sovrana degli elettori, le emergenze tanto economiche quanto sociali, le cose importanti che ha fatto il governo, dai rifiuti al terremoto, dalla riforma della pubblica amministrazione a quella dellistruzione. Loro niente, unico percorso lantiberlusconismo, unica risorsa una presunta doppia morale, amore per la Patria zero, ricordatevi il voto contro i fondi allAbruzzo. Oggi sono ripagati della moneta che meritano. È la politica bellezza, e se rubi, perdi una verginità già sospetta.
Chissà se cerano veramente le tante escort indirizzate verso residenze private, di proprietà privata, retribuite con denaro di privata proprietà, a sollazzare premier nazionali ed europei! Prove, oltre il gossip e foto scattate probabilmente da una spia, forse taroccate, certamente sospettamente consentite in area che avrebbe dovuto essere superprotetta, nessuno ha avuto labilità di tirarne fuori. Chissà a chi andavano le strombazzate strisce di cocaina, che ormai è come la Titina, anzi, come diceva la grande protagonista di Sex and the city, «non ci posso credere che nel 2000 qualcuno usi ancora cocaina a New York». Niente, niente al di là della calunnia che sostituisce la battaglia delle idee, emerge netto dalla cortina fumogena stesa per settimane da alcuni media killer (vedrete che basso profilo seguiranno ora su Bari, vedrete). Certo, nella stessa città capoluogo nella quale un sindaco ex magistrato si è reinsediato a suon di tamburi moralistici, dalla quale una signora sapientemente ma neanche tanto istruita ha sparato accuse da impeachment contro il premier, unamministrazione di centrosinistra lucrava pubblicamente denaro pubblico. Il presidente della Regione, Nichi Vendola, che chi scrive ritiene per antica consuetudine persona integra, ha azzerato la giunta, rivendicando moralità che la sinistra avrebbe al contrario della destra, ma parlava di tangenti sulla salute, e parlava della solita morale che lex Pci agita dai tempi di Tangentopoli, con il supporto di importanti Procure, ma in realtà questa volta parlava perché suocera dalemiana intendesse. Si tratta di una suocera non più giovane ma molto attiva, e non solo ad andar per mare.
Troppo facile, lo faranno in tanti e come dar loro torto, evocare la famosa «scossa» che avrebbe stroncato il governo di Silvio Berlusconi, e che Massimo DAlema, leader maximo di Puglia, aveva recentemente anticipato, mettendo in allerta entusiasta le truppe della sinistra. Certo è che se uno è stato accusato di fare il puttaniere di Silvio Berlusconi, e poi risulta essere intimo amico del vice Presidente della Regione Puglia, Sandro Frisullo, dalemiano convinto, un problema si pone. Certo è che se è già stata sospesa in via cautelativa dalla giunta regionale pugliese il direttore generale della Asl di Bari, Lea Cosentino, che, nei giorni scorsi, è stata raggiunta da un avviso di garanzia nellambito dellinchiesta sugli appalti nella sanità, qualche dubbio sorge.
Voglio citare ancora il comunista Vendola: «In Puglia, nonostante gli sforzi giganteschi che sono stati compiuti dalla giunta regionale di centrosinistra il sistema sanitario si conferma permeabile agli interessi delle lobby, delle corporazioni e anche a spinte corruttive. E purtroppo cè una trasversalità a questi interessi che non intendo nascondere». Lui no, e ci credo. La libera stampa che ci ha affogato di gossip?
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